La disinformazione occidentale (e quella ucraina), a differenza di quella russa, passa del tutto inosservata. Così come in pandemia era normale insultare, discriminare e augurare ogni genere di male alle persone non inoculate, oggi è normale farlo con i russi o i filo russi, o presunti tali. La disparità di trattamento, le iniquità, le tragiche conseguenze di inviare armi all’Ucraina, il suicidio economico per le sanzioni alla Russia e tante altre assurdità sono diventate la normalità. Certo c’è l’emergenza climatica che serve a distrarci, con regole assurde e costrizioni per i cittadini, che nel frattempo pagano le armi che oltre a uccidere soldati e civili (purtroppo anche i bambini), emettono tonnellate di CO2, le stime parlano di 120 milioni le tonnellate di gas serra emesse.
Ne parliamo con Vincenzo Lorusso, giornalista freelance inviato in Donbass, in quello che sta diventando un appuntamento ricorrente.
Due pesi e due misure
Alessandro Bertolini, sospettato di essere un mercenario italiano nelle file russe, è stato arrestato al suo arrivo in Italia a inizio luglio, è accusato di aver combattuto dal 2016 nel Donbass ucraino con i secessionisti filorussi.
Al contrario Giulia Schiff, la 23enne veneziana che ha combattuto come volontaria con l’esercito di Kiev, è rientrata tranquillamente in Italia con tanto di intervista a Sky tg24, eppure combattere per un Paese diverso dal proprio è illegale.
Peraltro Vincenzo Lorusso, fa notare come i filmati utilizzati nel servizio, si riferissero a strutture bombardate dagli ucraini, così come nota uno stemma russo sulla divisa di un soldato, nel frattempo però la Schiff parla dei bombardamenti russi.
Il 10 luglio dichiarato l’ufficio stampa del ministero della Difesa russo ha dichiarato che “Le truppe russe hanno eliminato 4.845 mercenari stranieri nel corso dell’operazione militare speciale”. In totale i mercenari stranieri che combattono con le forze armate Ucraine sono 11.675.
Da questi dati leggiamo che quasi la metà dei mercenari arrivati in ucraina ha incontrato la morte (il 41,5% per l’esattezza).
Mercenari “in ritirata” dall’Ucraina
Due mercenari americani, che raccontano di una guerra molto diversa sa quella combattuta in Iraq o in Afghanistan, molto più pericolosa, contro un esercito ben armato e preparato, mentre raccontano dell’impreparazione di molti combattenti stranieri, di come se rimani ferito in missione non c’è un elicottero che viene a prenderti. Uno dei due non tornerà più a combattere in Ucraina, l’altro sì.
Più di 2.000 soldati sono arrivati in una località remota di Dartmoor in UK per partecipare ad esercitazioni specialistiche.
Il forum Russia Africa e il ritorno di Prigozin a San Pietroburgo, la rivolta in Niger e le bandiere russe sventolate dalla folla, gli attentati a Mosca, il discorso del presidente del Burkina Faso, la situazione al fronte e nel Donbass, con il commento di Vincenzo Lorusso.