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Non solo Roma – Puntata di Giovedì 20 Luglio 2023

Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Giovedì 20 Luglio 2023

ALIMENTAZIONE: L’OMS CLASSIFICA L’ASPARTAME “POSSIBILMENTE CANCEROGENO”, CHE COS’È E DOVE È CONTENUTO. CALDO RECORD E COME MITIGARE GLI EFFETTI CON LA DIETA GIUSTA

Ospite in collegamento dott. Lorenzo Traversetti , Biologo e Nutrizionista

L’aspartame, un dolcificante artificiale ampiamente utilizzato nelle bevande analcoliche, è stato classificato come “possibilmente cancerogeno per l’uomo” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La stessa Organizzazione, però, non ha modificato il livello di assunzione giornaliera accettabile e non ha raccomandato alle aziende di ritirare i prodotti contenenti aspartame né consigliato ai consumatori di eliminarli completamente dalla propria dieta. Si suggerisce semplicemente di moderarne l’assunzione.

L’aspartame è stato inserito nella categoria Gruppo 2B, sulla base di test specifici sul carcinoma epatocellulare, una forma di cancro al fegato. Altri test sono stati condotti su animali da laboratorio. Nella stessa categoria, Gruppo 2B, rientrano anche l’estratto di aloe vera e l’acido caffeico presenti nel tè e nel caffè, secondo quanto affermato da Paul Pharoah, professore di epidemiologia del cancro presso il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles.

Ma cosa è esattamente l’aspartame? Si tratta di un edulcorante artificiale a basso contenuto calorico, circa 200 volte più dolce dello zucchero. Si presenta come una polvere bianca e priva di odore. Nell’Unione Europea, l’aspartame è autorizzato come additivo alimentare in una varietà di prodotti, tra cui bevande, dolci, dessert, prodotti lattiero-caseari, gomme da masticare, prodotti a basso contenuto calorico e per il controllo del peso, nonché come edulcorante da tavola. La presenza di aspartame nei prodotti alimentari deve essere dichiarata sull’etichetta, come per tutti gli additivi alimentari, specificando il nome o il numero E corrispondente (E 951). L’aspartame è contenuto in numerosi alimenti, tra cui bevande, prodotti di pasticceria e confetteria, prodotti lattiero-caseari e prodotti a ridotto contenuto energetico. È utilizzato anche come dolcificante da tavola e può essere presente in snack, merendine, bibite gassate, yogurt, gelati e prodotti caseari.

L’OMS ha inoltre diffuso le nuove linee guida rispetto al corretto consumo di carboidrati e grassi per una sana alimentazione in base alle più recenti evidenze scientifiche. In sintesi, è emerso che si dovrebbe limitare l’assunzione di grassi al 30% dell’apporto energetico totale e scegliere con attenzione i carboidrati «buoni».

Le linee guida puntano alla «prevenzione di un aumento di peso malsano» in grandi e piccoli e contengono raccomandazioni che mirano a «ridurre il rischio di malattie non trasmissibili legate all’alimentazione, come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro».
La quota del 30% di grassi è condivisa dalle Linee guida per una sana alimentazione italiana che condividono e contengono da tempo le altre affermazioni che si leggono nel recente rapporto Oms.

Rispetto alla qualità dei carboidrati (contenuti in pasta, pane e riso) la raccomandazione è quella di scegliere come fonte principalmente cereali integrali, verdura, frutta e legumi. Meno dolci, farine bianche e prodotti industriali, quindi.
“Viene in particolare raccomandato che gli adulti consumino almeno 400 grammi di frutta e verdura e 25 grammi di fibre alimentari naturali al giorno. – ha detto Traversetti – Alimenti che sono fondamentali per il nostro corpo, che non dimentichiamo è una macchina perfetta e ha bisogno della giusta dose di benzina”.

Infine, in questi giorni di caldo record è d’obbligo fornire adeguati consigli su come prevenire conseguenze “problematiche” quali disidratazione, eccessiva sudorazione e stanchezza: in questo contesto, infatti, una sana alimentazione può essere davvero fondamentale.

Fondamentale rimane l’introduzione di acqua. Le dosi che conosciamo, 1ml per ogni caloria introdotta, devono essere quasi raddoppiate. Il rischio è quello della disidratazione.

“Se d’inverno tendiamo a consumare 2 litri di acqua – ha spiegato Traversetti – in questa stagione è bene consumare almeno un litro in più. Perdiamo molti liquidi e vanno riassunti nel modo giusto. Per il resto è valido sempre lo stesso principio: consumare alimenti ricchi di sali minerali e leggeri, che dunque non ci appesantiscano ma ci diano il giusto nutrimento”.

PONZA, ESPLODE MOTOPESCHERECCIO: I DUE FERITI SONO IN PROGNOSI RISERVATA

Ospite in collegamento Giuseppe Mallozzi, direttore di “TempoReale.info

Si sono aggravate, purtroppo, le condizioni di una delle due persone rimaste ferite lunedì mattina a seguito di un’esplosione avvenuta a bordo di una motobarca ormeggiata presso il Molo Musco a Ponza. Ha riportato ustioni gravissime sul viso e agli arti superiori Maurizio Morlè. il saldatore di 42 anni che stava effettuando un intervento di manutenzione ad una cella frigorifera del peschereccio di proprietà di Mattia Coppa, 31 anni di Ponza.

Quanto è avvenuto poco dopo le 10 lo stanno cercando ora di ricostruire gli uomini della vicina Guardia Costiera dopo che l’esplosione e una fiammata alta circa venti metri hanno fatto scattare l’allarme nell’intera e trafficata area portuale. Ad avere la peggio è stato il saldatore che, eseguendo la manutenzione di una ghiacciaia, è rimasto avvolto dalle fiamme che si sono sprigionate da una bombola di gas a causa di una perdita.

Il saldatore e l’armatore istintivamente si sono gettati in mare ma le loro condizioni sono apparse subito serie ai primi soccorritori che chiedevano ed ottenevano l’intervento dei mezzi aerei del 118 con destinazione l’ospedale grandi ustionati Sant’Eugenio dove Morlè e Coppa si trovano ricoverati, in prognosi riservata.

Due sono le indagini aperte sull’episodio: la prima, amministrativa, del competete ufficio dell’Asl di Latina per accertare il rispetto delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, la seconda, penale, della Procura di Cassino in stretto coordinamento della Guardia Costiera di Ponza.

L’incidente è avvenuto a bordo di un peschereccio che probabilmente sarebbe dovuto essere trasformato, in considerazione del periodo estivo, in una barca destinata a compiere mini crociere attorno alla principale isola pontina.

SABAUDIA, SPUNTA UN MURO IN CEMENTO SULLA SPIAGGIA: SCOPPIA LA POLEMICA

Sta scatenando non poche polemiche il muro spuntato all’improvviso a pochi metri dal mare di Sabaudia, lasciando molti a chiedersi come sia possibile che sia stato eretto nonostante il vincolo di inedificabilità per i primi duecento metri dalla spiaggia. Sui social la discussione si è innescata, generando centinaia di commenti e mentre l’opposizione comunale alza la voce, presentando un’interrogazione sull’argomento.

Le polemiche si sono accese ancor di più quando un utente sui social media ha pubblicato una foto risalente al 2020, in cui al posto del muro si vede un recinto di legno. Un muro che sembrerebbe esserci da almeno venti anni, ma era nascosto dalla sabbia e dalle canne. Rimosse queste ultime il muro è tornato visibile agli occhi dei bagnanti. Questa evidente trasformazione del paesaggio marino ha suscitato ulteriori interrogativi sulla legalità dell’opera e sul ruolo delle autorità competenti nel suo monitoraggio.

La zona incriminata si trova nelle vicinanze del Promontorio, ed è qui che sorge l’imponente struttura, che alcuni descrivono come un muro in cemento, mentre altri insistono che non sia affatto di tale materiale. La controversia attorno a questa questione si sta rapidamente diffondendo sui social media, con molti utenti indignati per il possibile scempio perpetrato in uno dei luoghi più incantevoli del Lazio.

Da parte sua, il sindaco di Sabaudia Alberto Mosca, appena appresa la notizia, ha già dato disposizioni alla Polizia locale di eseguire verifiche, mentre l’Ente Parco dice di non avere responsabilità in quanto è stato costituito solo nel 2005 e, prima di quella data, gli abusi edilizi erano all’ordine del giorno.

Sull’argomento interviene il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Circeo, Giuseppe Marzano. “Ogni giorno – dichiara – scopro aspetti del Parco Nazionale del Circeo che lo fanno apparire sempre più interessante e straordinario, soprattutto per le sue peculiarità naturalistiche e paesaggistiche. Di sicuro, colpiscono le centinaia di specie animali che vivono stabilmente in quest’area o che vi trascorrono parte della propria vita, sorprendono i numerosi habitat esistenti, alcuni di essi ormai assolutamente rarefatti a livello europeo. Ho dovuto, purtroppo, rendermi conto che la naturalità e la grande bellezza di questi posti poggia spesso su equilibri delicati e fragili, minacciati, negli anni, da eventi non proprio compatibili con un’area protetta così importante. Ad esempio: da decenni in una delle zone umide di importanza mondiale è attivo un poligono di tiro per l’addestramento con armi da fuoco; per molti anni si sono potuti costruire manufatti, anche sulla duna millenaria, senza alcun permesso edificatorio; sono state introdotte specie animali alloctone senza valutare i danni che avrebbero potuto arrecare agli habitat delle specie indigene; hanno tentato di far diventare, parte del lago di Paola, un porto turistico con migliaia di inquinanti barche a motore; utilizzato la spiaggia e la duna per eventi altamente invasivi, come gli spettacoli pirotecnici o veri e propri rave party con migliaia di persone esagitate dall’alto volume dei suoni emessi. Proprio in questi giorni, viene segnalata sui social l’apparizione di un muro imponente ai piedi della duna e giustamente si registra l’indignazione di residenti e semplici frequentatori dell’area.

Facendo un minimo di indagine si scopre che quel muro risale probabilmente a tempi antecedenti gli anni 2000. Il manufatto era mascherato, verso la spiaggia, oltre che dai cumuli di sabbia, da palizzate di cannucce, ora rimosse forse in attesa di rimetterne di nuove, che ne nascondevano l’evidenza e, in qualche modo, ne attenuavano il nefasto impatto visivo.

È mai possibile che, prima d’ora, nessuno l’avesse notato? Ora si cercano capri espiatori e, come a volte accade, si punta il dito verso l’Ente Parco. Dimenticando che quest’ultimo è stato istituito con un DPR del 2005, risultando effettivamente operativo solo dal 2007. Prima del 2005 sono stati commessi migliaia di abusi edilizi e quel muro potrebbe essere uno di quelli. Gli organi competenti svolgeranno tutti gli accertamenti e procederanno con le eventuali azioni sanzionatorie che riterranno opportune. Stiamo tracciando una linea di condotta per l’Ente Parco basata su tolleranza zero verso tutte le attività che potrebbero arrecare disturbo ai delicati equilibri ambientali del territorio che, speriamo, non ci impediscano di proseguire. Ben venga l’indignazione dei cittadini più sensibili di fronte a certe aberranti attività, sappiano che noi saremo sempre dalla loro parte!”.

GOLETTA DEI LAGHI: INQUINATI 4 DEI 6 PUNTI CAMPIONATI SUI LAGHI DI FONDI, SABAUDIA E FOGLIANO

Goletta dei Laghi 2023 inaugura la tappa laziale presentando i risultati delle analisi microbiologiche sulle acque dei bacini lacustri di Fondi, Sabaudia e Fogliano: oltre i limiti di legge, quattro dei sei punti campionati dal team di volontari e tecnici di Legambiente. Oggetto dei monitoraggi della campagna, come di consueto, sono canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.

I dati verranno discussi a Monte San Biagio (LT). Intervengono: Paola Marcoccia, presidente circolo Legambiente intercomunale Luigi di Biasio APS; Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio; Elisa Scocchera, portavoce Goletta dei Laghi di Legambiente; Lucio de Filippis, direttore del parco naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi; Paolo Casale, il responsabile della cooperativa pescatori Lago di Fondi e Federico Carnevale, Sindaco di Monte San Biagio.

In tutti i laghi monitorati nel territorio della provincia di Latina continuano ad emergere criticità forti che chiediamo vengano affrontate con urgenza”, dichiara Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio. “Ci sono scarichi illeciti e problematiche relative alle difficoltà depurative nei laghi costieri di Sabaudia, Fogliano e Fondi che dovrebbero essere invece un fiore all’occhiello di una vasta porzione territoriale, a ridosso del litorale. La ricchezza della biodiversità, dall’avifauna alle specie ittiche presenti, va tutelata al meglio aumentando la qualità della risorsa idrica, attraverso la quale generare green economy e sviluppo sostenibile per questi luoghi che ricadono peraltro in parchi regionali e nazionali. Non diamo giudizi complessivi sui laghi analizzati, ma indichiamo punti critici e chiediamo alle amministrazioni, ai gestori del servizio idrico e anche alla cittadinanza, di essere protagonisti del miglioramento ambientale necessario, mettendoci a disposizione nel continuare a indagare sulle cause dell’inquinamento e sulle azioni risolutive necessarie”.

“Il Lago di Fondi, una zona umida nel sud-pontino, è un serbatoio vitale di biodiversità. Legambiente si impegna a proteggerlo, sottolineandone l’importanza, ma mettendone anche in evidenza i problemi, con il solo scopo di mitigare gli impatti antropici”, dichiara Paola Marcoccia, presidente circolo Legambiente intercomunale Luigi di Biasio. “I dati della Goletta dei Laghi 2023 sui canali Acquachiara e confluenza dei canali San Magno-San Vito mostrano nuove criticità rispetto al passato. La situazione climatica potrebbe aver influito, ma è innegabile che sia necessario migliorare la qualità delle acque dei canali che alimentano il Lago. L’incontro odierno, con la partecipazione dei comuni, del Parco Ausoni, dei pescatori e di Legambiente, mira a discutere apertamente e approfondire le cause di tali problemi. Tra queste, l’assenza di interventi definitivi per completare le condotte fognarie nei comuni di Monte San Biagio e Fondi e la depurazione delle acque reflue. Ribadiamo l’importanza del “Contratto di Fiume e di Lago” per il Lago di Fondi come punto di partenza per definire obiettivi e strategie di tutela e salvaguardia”.

 

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