IMU SUI TERRENI EDIFICABILI A FIUMICINO: LA SENTENZA CHE RISTABILISCE I DIRITTI DEI CITTADINI
Ospite in collegamento Angelo Perfetti, direttore de “Il Faro Online”
Caso Imu sui terreni vincolati, arrivano novità. Ci sono volte in cui i giudici smentiscono i giudici. Accade di rado, ma capita, ed è il sale della nostra democrazia, che prevede più gradi di giudizio. Perché può capitare di prendere un abbaglio. E quando il meccanismo si ripercuote non solo per un singolo episodio, ma – come si dice – “fa giurisprudenza”, allora la cosa diventa di interesse generale.
E’ il caso di Fiumicino e dell’annoso problema dell’Imu sui terreni edificabili. Quella tassa per intenderci – che si paga da quando sono stati inseriti nel piano regolatore come “edificabili” ma che, per una serie infinita di vincoli, edificabili non lo sono mai realmente diventati. Col passare degli anni (tanti, troppi) le famiglie sono state costrette a pagare fior di soldi per una tassa che li riteneva proprietari di terreni con un valore che, in realtà, non hanno mai avuto.
Contro questo sistema ci sono stati interventi palliativi del Comune, che però non hanno risolto il problema (ma che hanno però fatto da fondamenta alle controdeduzioni presentate in giudizio, dove si evidenziava la correttezza dell’operato del Comune nel chiedere l’Imu), così come le opere messe in campo dai vari Enti per superare i vincoli esistenti. Lotte infinite da parte dei cittadini, con in testa il Comitato spontaneo Isola Sacra, e ricorsi su ricorsi in tribunale.
E arriviamo così all’inizio dell’articolo, con la sentenza n.2023 della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado, su una causa intentata dall’avvocato Luciano Marranghello. In molti casi l’avvocato Marranghello ha già ottenuto diversi successi relativi al contenzioso sull’Imu, ma questo assume una valenza particolare, per due motivi. Il primo, è che arriva in secondo grado, dunque con una riflessione in più rispetto alle prime istante, la seconda è proprio la motivazione che esplicitamente mette nero su bianco l’errore commesso nell’aver respinto il ricorso in primo grado.
“I primi giudici non hanno tenuto conto del vincolo idrogeologico… (che preclude) totalmente la edificabilità potenziale del terreno rendendolo inedificabile…. Pertanto, la sentenza ha errato nell’aver considerato rilevante esclusivamente – scrivono i giudici – il piano regolatore generale che pur prevedendo l’edificabilità del terreno, deve tener conto dei vincoli idrogeologici che svuotano completamente nella specie il diritto di edificabilità”. Un diritto non può dunque essere considerato tale (e fatto pagare) se non può realmente essere goduto.
Soddisfatto l’avvocato Marranghello, che per arrivare a questa soluzione ha dovuto controdedurre due volte le opposizioni fatte dal Comune di Fiumicino; soddisfatto anche il presidente del Comitato spontaneo Isola Sacra, Fabrizio Pagliuca: “Lo diciamo da anni: l’Imu sui terreni edificabili gravati da vincolo idrogeologico non va pagata, anzi non andrebbe proprio richiesta ai cittadini proprietari. Non lo diciamo solo noi, ci sono centinaia di delibere di vari Comuni che stabiliscono una scontistica che va dal 60% al 99% su suddetti terreni. Non solo, ci sono migliaia di sentenze che danno ragione al Cittadino e torto ai Comuni che richiedono tale pagamento, come l’ultima sentenza vinta appunto dall’Avvocato Marranghello.
A questo proposito – spiega Pagliuca – avevamo preparato e recapitato all’ex sindaco Montino un dossier con queste documentazioni. Aveva promesso che l’avrebbe fatto analizzare dai suoi avvocati e poi ci avrebbe risposto. Ancora aspettiamo. Abbiamo organizzato sit in di protesta, finché ci siamo incatenati al Comune e solo lì (dopo tempo) siamo stati ascoltati, e dopo tempo è stata applicata la famosa Delibera 31 (delibera giunta 31 del 2009) che esisteva dal 2009 ma che non era stata fatta conoscere alla maggior parte dei proprietari.
I cittadini – conclude Pagliuca – meritano rispetto. Ora siamo ad un punto di svolta, manca solo il collaudo delle Idrovore e quell’odioso vincolo R3 potrà essere declassato almeno a R2, consentendo ai Cittadini di costruire ed al Comune di riscuotere la tassa, anche se per legge di compensazione, il tributo dovrebbe essere rivisto”.
LE SPIAGGE DEL LAZIO? BELLE MA SPORCHE: 15 SU 24 SONO INQUINATE
Sono 24 i punti campionati lungo la costa del Lazio dai volontari e dalle volontarie di Goletta Verde tra il 28 giugno e il 1° luglio, 18 sono foci e 6 punti a mare. 13 i punti giudicati fortemente inquinati di cui 12 sono foci di fiumi e uno è stato prelevato a mare. I 2 punti giudicati inquinati sono entrambi foci, risultano entro i limiti 5 campioni prelevati a mare e 4 nelle foci dei fiumi.
È questo il bilancio delle analisi microbiologiche lungo le coste laziali di Goletta Verde, la campagna itinerante, realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia. I dati sono stati presentati oggi in una conferenza stampa da Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente e Roberto Scacchi presidente Legambiente Lazio.
Nello specifico i punti risultati Fortemente inquinati sono: la foce del fiume Marta a Tarquinia in provincia di Viterbo; in provincia di Roma la foce del canale in via Aurelia km 64 a Santa Marinella; la foce del fosso Zambra a Cerveteri; la foce del fiume Arrone e la foce della fiumara piccola a Fiumicino; la foce del canale altezza via Filadelfia (canale Crocetta) a Pomezia; la foce del Rio Torto e la foce del Fosso Grande ad Ardea; la spiaggia di fronte al Canale Loricina presso via Matteotti a Nettuno; la foce Verde (ponte Mascarello) e la foce del Rio Martino a Latina; la foce del canale a Terracina; la foce del fosso via Gibraleon incrocio viale Europa a San Felice Circeo in provincia di Latina. Giudicati inquinati la foce del Canale dei Pescatori a Ostia (RM) e la foce del Rio Santacroce a Formia (LT).
Entro i limiti invece la spiaggia presso la foce del canale vicino allo stabilimento militare in località Montalto Marina nel comune di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, come anche la Foce del Rio Vaccina a Ladispoli e la spiaggia in corrispondenza della foce fosso Cavallo Morto, nel lungomare delle Strelitzie al Lido dei Gigli ad Anzio in provincia di Roma. Infine, in provincia di Latina, i punti risultati entro i limiti di legge sono la spiaggia a nord della foce del fiume Portatore a Terracina, la foce del canale Sant’Anastasia e la foce del canale in località Pedemontano a Fondi, la spiaggia preso via Pilestra altezza civico 469 di Sperlonga, quella del Serapo a Gaeta e lo sbocco del canale a Marina di Minturno.
Giunta alla sua 37° edizione, Goletta Verde ha iniziato il suo viaggio lungo la Penisola da Genova il 30 giugno e si concluderà l’11 agosto in Friuli-Venezia Giulia, ed è realizzata con le partnership principali di ANEV, CONOU, Novamont e Renexia e la media partnership de La Nuova Ecologia.
“I risultati delle analisi di Goletta continuano a confermare troppe criticità lungo le nostre coste – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – che soffrono di cattiva depurazione, scarichi abusivi e il forte carico antropico di questa stagione. Come emerge di anno in anno chiaramente, la porzione di litorale in provincia di Roma è quello dove queste criticità si trovano di più; non diamo alcuna patente di balneabilità tantomeno giudizi su porzioni complessive di costa, ma queste situazioni continuano a ripetersi ogni anno e c’è bisogno di risolverle: efficientando il sistema di depurazione, combattendo gli scarichi abusivi, monitorando le coste e lavorando insieme alle amministrazioni, alle quali diamo tutta la nostra disponibilità, per individuare i problemi e studiare strategie risolutive”.
“Il nostro Paese continua a trascurare l’annoso tema della mala depurazione, e il Lazio non smentisce la situazione nazionale – dichiara Andrea Minutolo responsabile scientifico Legambiente. – Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione. Sono 142 milioni di euro le sanzioni che stiamo pagando alla Comunità Europea per il mancato recepimento delle norme Ue sul trattamento delle acque reflue, soldi che aumentano le bollette di ognuno di noi. Goletta Verde restituisce una fotografia della situazione delle acque in Italia, e ogni anno ci troviamo di fronte a vecchie conoscenze: criticità che anno dopo anno vengono confermate dalle nostre analisi. Il trattamento delle acque reflue è fondamentale per assicurare la salute dei cittadini, tutelare l’ambiente e il turismo ed è arrivato il momento di affrontare e risolvere questa preoccupante situazione”.
I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
“PESCI MANGIAPLASTICA”: L’INSTALLAZIONE A FONDI PER PROTEGGERE IL MARE
“Questi sono gli unici pesci a cui vogliamo far mangiare la nostra plastica”. Con questo slogan, che accompagna i nuovi contenitori per la raccolta della plastica ubicati sul litorale, il Comune di Fondi intende sensibilizzare cittadini e turisti sull’importanza della differenziazione e della tutela dell’ecosistema marino.
I due nuovi speciali punti di conferimento sono stati posizionati in corrispondenza degli accessi al mare di Tumulito e Sant’Anastasia allo scopo di catturare l’attenzione dei numerosi passanti e scoraggiare il fenomeno dell’abbandono della plastica sulle spiagge. Si tratta di una delle piccole novità introdotte nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione ambientale che la Fee chiede ai Comuni premiati con la Bandiera Blu. Dopo le giornate dedicate ai bambini e denominate “Fai canestro per l’ambiente” introdotte nel 2021 e la cicca challenge, la sfida lanciata a turisti e stabilimenti balneari nel 2022 per scoraggiare l’abbandono di mozziconi di sigaretta sugli arenili, quest’anno l’attenzione dell’Ente si è focalizzata sulla plastica e in particolare sull’ecosistema marino, sempre più messo a dura prova dai comportamenti irresponsabili degli uomini come l’abbandono di plastica nei mari.
“L’invito – commenta il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto – è quello di nutrire questi grandi pesci blu con buste, bottiglie e scarti plastici, tutelando gli abitanti nel nostro preziosissimo mare e preservando l’ambiente”.