C’era un tempo, in Italia come nel resto del mondo, in cui la televisione trasmetteva in bianco e nero e, forse, le nuove generazioni stentano addirittura a crederlo. Ma nel nostro paese, a differenza che altrove, un’evoluzione tecnologica di per sè quasi automatica e tutt’al più interessante sul fronte del costume per i possibili risvolti sulle abitudini dei telespettatori, divenne un vero e proprio caso di stato per motivi economici e geopolitici.
Il passaggio al colore fu graduale e non avvenne in tutti i paesi negli stessi anni: se negli Stati Uniti si è iniziato ad affinare la nuova tecnologia già negli anni ’40 e il primo televisore a colori fu messo in vendita il 30 dicembre 1953 al prezzo di 1.175 dollari, in Europa la transizione richiese qualche anno in più e nel 1967 vide l’avvio ufficiale delle trasmissioni per Francia, Germania e Regno Unito. L’Italia, invece, iniziò 10 anni dopo, nel 1977, anche se già il 26 agosto del 1972 la Rai aveva dimostrato di essere in grado di poter trasmettere a colori con la messa in onda a reti unificate della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Monaco di Baviera: un test che andrà a buon fine anche se a beneficio di pochissimi, dal momento che all’epoca la tv a colori non era ancora diffusa, ma che rimase isolato tanto che il varo ufficiale delle nuove modalità di trasmissione avverrà soltanto cinque anni dopo.
Perché così tanto tempo? Fu la politica – i governi ma un po’ tutti i partiti dell’epoca – a ritardare e per due motivi di fondo: la scelta del sistema di trasmissione da adottare tra i modelli SECAM e PAL, che in realtà assunse i contorni di una vera e propria sfida geopolitica, e i problemi economici del paese che rendevano proibitivo per le famiglie dell’epoca l’acquisto di un televisore a colori. Il resto del pasticcio lo fecero le scelte – o le non scelte – della politica a questa vicenda per certi versi surreale ha dedicato un libro Paolo Barni, giornalista e scrittore, che ha appena pubblicato “Quando la Tv divenne a colori – La rivoluzione domestica del piccolo schermo nell’Italia degli anni ’70” e che in questa puntata di Extra, con 10, ricostruisce una delle pagine meno note della politica italiana.
Nella seconda parte del programma, invece, parliamo di saldi: da pochi giorni sono iniziati in tutta Italia i tradizionali sconti di fine stagione ma dallo scorso 1 luglio sono entrate in vigore nuove regole a tutela dei diritti dei consumatori. Siamo sicuri di conoscerle già? Ne parliamo con Valeria Graziussi, legale del Codacons.