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La rivolta di Prigožin (con Vincenzo Lorusso)

 

Vincenzo Lorusso, giornalista freelance inviato di guerra nel Donbass, in collegamento da San Pietroburgo interviene sulla rivolta di una parte dei miliziani della Wagner capitanati da Prigožin, che hanno occupato una parte della città di Rostov minacciando Mosca, prima che le trattative, grazie anche all’intervento di Lukashenko, convincessero Prigožin a rinunciare al suo folle piano e a riparare in Bielorussia.

I media occidentali hanno scritto e purtroppo continuano a scrivere notizie prive di fondamento, facendo riferimento ai sevizi ucraini e britannici e come accade sempre più spesso hanno preso l’ennesima cantonata. Infatti mentre Zelensky, Biden, i media occidentali e i governi europei e la Ue stappavano lo Champagne e preparavano popcorn e vedevano già Putin soccombere e l’Ucraina avanzare in Donbass, Putin manteneva la calma e risolveva la situazione in meno di 24 ore, praticamente senza spargimento di sangue, a parte un attacco aereo al convoglio della Wagner che ha risposto al fuoco abbattendo un elicottero dell’esercito russo.

Al contrario di quanto sostenuto e auspicato dal mainstream, Putin ne è uscito rafforzato e il paese si è stretto intorno al presidente, in quelle difficili ore, esattamente il contrario di quanto profetizzato.

Le motivazioni di Prigožin

Le reali motivazioni di Prigožin, che voleva la testa di Sergej Kužugetovič Šojgu, ministro della difesa della Federazione Russa dal 2012 e del comandante delle truppe russe in Ucraina, restano poco chiare e misteriose.

Di certo voleva in qualche modo opporsi allo smantellamento della Wagner e al suo inglobamento nelle truppe regolari dell’esercito e forse perché messo alle strette ha tentato questa azione eclatante.

I media hanno scritto di tutto anche le ipotesi più strampalate secondo l’ultima, il piano di Prigožin era quello di:

Catturare i vertici militari della Russia, a partire dal ministro della Difesa Sergei Shoigu e dal capo di Stato maggiore Valery Gerasimov. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando funzionari occidentali a conoscenza di informazioni sul ‘quasi golpe’ dei mercenari. 

Secondo le fonti, Prigozhin ha accelerato i suoi piani dopo che l’agenzia di intelligence interna russa (Fsb) è venuta a conoscenza del complotto. L’avvio in tempi molto serrati della rivolta, ipotizza il quotidiano americano, potrebbe spiegare il suo fallimento dopo solo 36 ore, con l’annullamento dell’avanzata verso la capitale russa.

Prigožin, Putin e Lukashenko

Ma dalle informazioni e le parole di Vincenzo Lorusso, viene fuori un ritratto ben diverso. Nelle immagini si vede chiaramente che non c’è stata nessuna resistenza o scontro, le immagini della “presa” del quartier generale militare sono surreali, un drappello di uomini “assalta” un nemico immaginario, non c’è nessuno, nemmeno una guardia all’ingresso. Così come sono surreali le immagini della vita che prosegue come se nulla fosse con le strade occupate da uomini e mezzi della Wagner.

La netta sensazione è che Putin abbia ordinato di non opporre resistenza per evitare spargimenti di sangue e che l’esercito non sia intervenuto non perché d’accordo con Prigožin, ma perché aveva ricevuto l’ordine di non intervenire.

Si è scelta la via del dialogo e della mediazione, nel video vediamo Prigožin a colloquio con il vice ministro della Difesa Yevkurov e il vice capo di stato maggiore Alekseev, il clima nella drammaticità di quelle ore, è stranamente disteso.

Probabilmente Prigožin si è reso conto che sarebbe stata una carneficina, o forse voleva solo alzare la posta.

C’è chi sostiene che si sia trattato in qualche modo di una messa in scena, di un escamotage per spostare Prigožin e i suoi fedelissimi in Bielorussia, dove sembra verrà creato un centro di addestramento per i soldati della Wagner capace di ospitare fino a 40.000 soldati. I mezzi per questa unità sarebbero già stati trasferiti in Bielorussia tra il 2022 ed il 2023. In questo modo Putin avrebbe questi soldati “a due passi” da Kiev. Questo servirebbe anche a scoraggiare i piani di Ucraina, Polonia e Lituania di collocare un contingente militare presso i confini occidentali dell’Ucraina. In altre parole i soldati sarebbero stati spostati dal Donbass al confine tra Ucraina e Bielorussia.

Prigožin e la Wagner in Bielorussia
Prigožin e la Wagner in Bielorussia

Quale sarà il futuro della Wagner? Quello di Prigožin? La risposta a queste domande e molto altro nel video della puntata.

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