La morte di Silvio Berlusconi, avvenuta questa mattina all’età di 86 anni, divide l’opinione pubblica proprio come accadeva quando il Cavaliere era in vita.
Un’esistenza, la sua, costellata di grandi successi e soddisfazioni ma anche di alcune sconfitte e molti guai giudiziari: dagli inizi come costruttore edile nei primi anni ’60, sino alla nascita del polo televisivo che negli anni ’80 crebbe scardinando le regole del mercato allora pesantemente condizionato dalla presenza della Rai e all’epopea del Milan, che Berlusconi rilanciò conquistando tutti i più prestigiosi trofei. Ma è in politica che l’imprenditore dividerà maggiormente le folle, tra suoi accesi sostenitori e i mai domiti denigratori: con 3339 giorni complessivi al governo, il Cavaliere è il politico che è rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio in quattro mandati dal 1994 al 2011, quando le turbolenze sullo spread innescate dai mercati finanziari lo obbligarono alle dimissioni che poi portarono al Governo il governo dei tecnici con premier Mario Monti.
In questa puntata monografica di Extra, dunque Claudio Micalizio con Luigi Spedicato, sociologo dell’Università del Salento, cercheremo di capire come mai Silvio Berlusconi sia stato così divisivo, capace di conquistare le folle ma anche di attirarsi gli attacchi di quanti non ne condividevano i trascorsi imprenditoriali e politici. Ma soprattutto ci chiederemo come mai questa figura continui a sollevare polemiche e veleni anche ora che ha lasciato questa terra.