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Roma di Giorno – Puntata di Martedì 13 Giugno 2023

Roma di Giorno con Elisa Mariani – Puntata di Martedì 13 Giugno 2023

AFFITTI BREVI, AIDDA LAZIO: “CAPIAMO I DISAGI PER I ROMANI, MA SERVONO REGOLE Più STRINGENTI”

Ospite in collegamento Diana Theodoli Pallini, Presidente Aidda Lazio

In una Roma in cui si sta assistendo ad una vera e propria trasformazione urbanistica del Centro Storico (sempre più svuotato di residenti e botteghe storiche a favore di attività ricettive e ristorazione), c’è chi chiede maggiori regole per la questione affitti brevi.

A chiederlo a gran voce è Diana Theodoli Pallini, presidente di Aidda Lazio, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, intervenendo nel dibattito sulle conseguenze degli affitti brevi sulla vita quotidiana di Roma

“Servono nuove regole sugli affitti brevi. – ha detto la Theodoli Pallini – Comprendiamo i disagi dei residenti romani e siamo convinti che debbano essere ascoltati. Noi siamo e saremo sempre, come donne manager e imprenditrici, a favore della libertà di impresa, che però deve essere sempre associata a una cultura del rispetto della comunità e di chi nelle città ci vive e lavora ogni giorno”.

Quello degli affitti brevi è un problema che porta con sé diverse conseguenze: “I problemi principali causati dagli affitti brevi sono due: la concorrenza sleale con gli alberghi e il crescente degrado dei quartieri – prosegue Theodoli Pallini -. Se su quest’ultimo argomento i sindaci si stanno finalmente mobilitando, sul primo dovranno essere necessariamente istituite nuove regole, come ad esempio imporre un numero minimo di giorni di soggiorno. Altri Paesi si sono già mossi in tal senso e su questo si stanno già incontrando le associazioni di categoria con il Ministro del Turismo”.

“Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda inoltre le irregolarità fiscali: al momento infatti non è previsto nessun controllo sulle entrate degli affittuari – conclude la presidente di Aidda Lazio – ma la denuncia si basa esclusivamente sull’onestà del proprietario dell’appartamento. In una situazione del genere è importante riuscire a distinguere i professionisti seri, che affittano regolarmente, da coloro che non lo sono”.

Quello di Aidda Lazio è un impegno a favore delle donne imprenditrici che prosegue da ben 60 anni: “Siamo in campo per dare supporto a tutte le donne che decidono di fare imprenditoria – ha detto la Theodoli Pallini – cerchiamo di coordinare tutti gli ambiti, dal settore alberghiero a quello culturale. Fare imprenditoria per le donne oggi è davvero difficile, servono strutture che le aiutino e che soprattutto non le costringano a dover scegliere tra carriera e famiglia”.

INCENDIO ALLA CENTRALE ENEL DI CIVITAVECCHIA, IN FIAMME UN NASTRO TRASPORTATORE

Ospite in collegamento Francesco Baldini, redazione “Civonline

Allarme ieri sera, poco dopo le 21, alla centrale Enel di Torrevaldaliga nord per l’incendio ad un nastro trasportatore del carbone all’interno dell’impianto.
Subito sul posto le squadre dei Vigili del fuoco della caserma Bonifazi: la 17A, l’autobotte AB17, l’autoscala AS17 e gli specialisti nautici con la motobarca VFR12.
Un rimorchiatore ha dovuto trainare la nave carboniera lontano dal molo consentendo alle squadre di terra dei Vigili del fuoco di poter spegnere l’incendio in sicurezza. Dopo oltre due ore di intenso lavoro sono riusciti a domare le fiamme, evitando che si propagassero ad aree e zone limitrofe con danni di gran lunga maggiori. Per tutta la notte si è proceduto alle operazioni di bonifica e messa in sicurezza della zona interessata dall’incendio.
Il rogo, che non ha provocato feriti, avrebbe coinvolto un nastro trasportatore che sembra non fosse in funzione. Le cause dell’incendio sono ancora in corso di accertamento.

 

AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA, FRATIN: “SPERO NELL’ABBANDONO DEL CARBONE ENTRO IL 2025”

«È chiaro che rispetto alla transizione energetica il tema fondamentale è stato l’esplosione del prezzo del gas che era il metro di misura di tutti i prezzi dell’energia elettrica. In particolare per un Paese che è al 70% dipendente dall’estero ciò ha significato dover utilizzare tutti i veicoli possibili per stare in piedi. L’obiettivo che abbiamo e che ho come ministero e come governo è quello di arrivare il prima possibile ad abbandonare il carbone, non solo a Brindisi ma anche a Civitavecchia. “Prima possibile” significa entro il 2025».

Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sabato a Manduria in provincia di Taranto, a margine di un incontro nell’ambito del Forum in Masseria, rispondendo a una domanda sugli effetti che la guerra e le tensioni sui prezzi del gas hanno avuto nel ritorno alla produzione di carbone, per esempio nella centrale Enel di Brindisi. «Se io potessi lo farei domani mattina – ha aggiunto – ma la valutazione va fatta sulla realtà, in questo caso sulla crescita delle rinnovabili ma anche sul pieno utilizzo dell’idroelettrico, Ricordo che l’anno scorso abbiamo avuto il 37% in meno di produzione delle centrali idroelettriche. La siccità – ha concluso Pichetto Fratin – è un altro avversario che ci siamo a dover combattere sul fronte energetico».

«Se è vero che dobbiamo incrementare l’eolico e il fotovoltaico» per raggiungere una indipendenza energetica «la soluzione, e lo dicono gli analisti, è il nucleare», ha detto. «La settimana prossima apro una consultazione» ha detto il ministro parlando al confronto dal tema «Rivoluzione verde e transizione ecologica: strategie da mettere in campo per invertire la rotta».

CIVITAVECCHIA, CONTINUA IL CAOS NEL PIAZZALE DELLA STAZIONE

Si ripetono episodi di scarsa sicurezza fuori la stazione ferroviaria. A piazzale Scipione Matteuzzi sono all’ordine del giorno manovre a tre tempi più o meno azzardate da parte degli autobus costretti a girare a cambiare il senso di marcia tra fiumi di turisti che a piedi si recano in stazione e chi attende invece per poter salire a bordo. Una situazione non nuova in questo senso e che, con l’aumento del numero dei crocieristi che sbarcano nel porto di Civitavecchia diventa ogni anno più difficile.

Ci sono giornate in cui il via vai di autobus privati e quelli del Tpl, Ncc e taxi è continuo ed i mezzi sono costretti a manovre non sempre semplici per liberare l’area e proseguire la marcia. In questo senso, già ad inizio mandato, era stato l’ex vicesindaco Massimiliano Grasso ad evidenziare, insieme all’allora collega dell’Urbanistica Leonardo Roscioni, la necessità di intervenire gestione della viabilità e dei flussi di passeggeri in arrivo alla stazione ferroviaria. Riprendendo tra l’altro un vecchio progetto del 2008, quello sul quale aveva lavorato l’allora assessore alla Mobilità Sergio Serpente.

L’idea, di cui si era discusso anche lo scorso anno, è quella di puntare su una viabilità ad anello con il parcheggio, nell’ambito della definizione di un protocollo d’intesa tra Comune e Rfi, dell’area delle ferrovie compresa tra la stazione ferroviaria e il parcheggio sopra viale della Vittoria.

Questo consentirebbe anche di realizzare un terminal per accoglienza, con informazioni e servizi per i crocieristi in arrivo dal porto, garantendo ai mezzi di trasporto di poter arrivare alla stazione e tornare in porto in piena sicurezza, per i mezzi stessi e per i pedoni. Ad oggi della viabilità alternativa a senso unico neanche l’ombra, ma solo un gran caos troppo spesso nel piazzale. La stazione quindi, sia all’interno che all’esterno continua a dimostrare come accoglienza e funzionalità non siano ancora adeguate.

LA DIVISIONE SUB MAREVIVO ONLUS IN AZIONE A SAN FELICE CIRCEO: RIMOSSA RETE FANTASMA DI 450 METRI

Ospite in collegamento Massimiliano Falleri, Responsabile Divisione Sub Marevivo Onlus

Una squadra di dieci subacquei Marevivo si è immersa nelle acque di San Felice Circeo per un importante intervento di recupero reti: l’operazione si inserisce nell’ambito della campagnaReplant – Dona ossigeno al pianeta”, che ha l’obiettivo di proteggere e ripopolare le foreste marine minacciate dalle attività umane.
La Posidonia oceanica è una pianta marina che ha un ruolo fondamentale nella produzione di ossigeno. Si stima che ogni metro quadrato di prateria in buona salute possa arrivare a liberare fino a 14-16 litri di ossigeno al giorno, rappresentando un vero e proprio polmone blu del nostro mare. Contribuisce, inoltre, alla salvaguardia dei litorali, smorzando l’effetto del moto ondoso ed è fondamentale nella difesa di fondali e coste dall’erosione.
Dopo un primo sopralluogo per analizzare le condizioni dell’area e le modalità meno invasive di intervento, i subacquei si sono immersi a una profondità di oltre 30 metri, rimuovendo una rete strascicante lunga circa 450 metri, del peso di circa 500 kg. Tra le maglie sono state rinvenute numerose forme di vita tra cui stelle marine e una murena, prontamente liberate in mare.
Gli attrezzi da pesca, tra cui le reti, sono i rifiuti di plastica maggiormente presenti nei mari di tutto il mondo e rappresentano una delle più serie minacce alla biodiversità marina: sono estremamente pericolose, perché si trasformano in trappole per la fauna marina e continuano a pescare, soffocando i fondali e distruggendo le forme di vita bentonica. Si sminuzzano, infine, nel tempo e diventano microplastiche che, entrando nella catena alimentare, arrivano anche all’uomo. Si stima che ogni anno, nel mondo, circa 100.000 mammiferi marini e un milione di uccelli marini muoiano a causa dell’intrappolamento in reti da pesca fantasma o per ingestione dei relativi frammenti.
«Si tratta di un altro importante traguardo raggiunto da Marevivo che conduce ogni anno, dal 2003, operazioni di recupero di reti abbandonate in numerose località italiane. Ad oggi abbiamo rimosso oltre 10.000 metri di reti. – spiega Massimiliano Falleri – Quest’ultima operazione, tecnicamente impegnativa, ci ha permesso di rimuovere una rete pesante ma relativamente “giovane”, abbandonata, secondo le nostre stime, da circa quattro anni. L’intervento ci ha permesso non solo di limitare i danni che la rete avrebbe potuto arrecare ma soprattutto di liberare la Posidonia, tornando a far respirare il nostro mare.»
L’operazione è stata realizzata grazie al supporto di Zignago Vetro, alla collaborazione con il Comune di San Felice Circeo, che ha concesso il patrocinio all’iniziativa e si occuperà dello smaltimento, e all’aiuto della Capitaneria di Porto.
Il Sindaco di San Felice Circeo, Monia Di Cosimo, ha dichiarato: «Ringraziamo Marevivo, associazione con cui abbiamo avuto il piacere di collaborare anche in passato, per l’attività svolta, che ha consentito di rimuovere dai nostri fondali una rete strascicante che rappresentava una minaccia per la fauna marina e un possibile danno anche per la flora. Come Comune, siamo ben felici di sposare iniziative come questa, che puntano a sensibilizzare noi tutti sulla necessità di tutelare i nostri mari e più in generale l’ambiente in cui viviamo.»

 

 

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