TRUFFA AI DANNI DELLO STATO, APERTA INCHIESTA SU 7 CARABINIERI
Ospite in collegamento Giuseppe Mallozzi, direttore di “TempoReale.info”
E’ stata aperta un’inchiesta dalla Procura Militare di Roma su sette carabinieri in servizio a Formia per una presunta truffa ai danni dello Stato. L’indagine riguarda una serie di discrepanze negli orari di uscita dal servizio, che sembrano non coincidere con quelli ufficialmente registrati. Attualmente, l’indagine è nella fase di chiusura, condotta dai colleghi dell’Arma che hanno acquisito le immagini provenienti dai sistemi di videosorveglianza interni alla sede di via Appia.
Nonostante le anomalie riscontrate non abbiano causato un danno significativo, poiché le differenze negli orari di servizio effettivo sono state di ore o frazioni di ora, il comportamento viene considerato grave in quanto danneggia il prestigio dell’Arma dei Carabinieri e il ruolo istituzionale che essa rappresenta. Come conseguenza delle indagini, tre sottufficiali e quattro militari sono già stati trasferiti presso altre sedi di servizio, secondo quanto disposto dal Comando.
I fatti contestati si sarebbero verificati durante l’estate del 2022, durante un periodo di servizio per l’ordine pubblico nel territorio di Formia, in occasione di un evento specifico. Al termine dell’inchiesta, si determinerà se il giudice dell’udienza preliminare deciderà di avviare un processo, coinvolgendo tutti e sette gli indagati o solo alcuni di loro.
Nonostante le anomalie riscontrate non abbiano causato un danno significativo, poiché le differenze negli orari di servizio effettivo sono state di ore o frazioni di ora, il comportamento viene considerato grave in quanto danneggia il prestigio dell’Arma dei Carabinieri e il ruolo istituzionale che essa rappresenta. Come conseguenza delle indagini, tre sottufficiali e quattro militari sono già stati trasferiti presso altre sedi di servizio, secondo quanto disposto dal Comando.
I fatti contestati si sarebbero verificati durante l’estate del 2022, durante un periodo di servizio per l’ordine pubblico nel territorio di Formia, in occasione di un evento specifico. Al termine dell’inchiesta, si determinerà se il giudice dell’udienza preliminare deciderà di avviare un processo, coinvolgendo tutti e sette gli indagati o solo alcuni di loro.
FALSI FINANZIAMENTI, ARRESTATO 50ENNE DI RAVENNA, VITTIME ANCHE A LATINA E FROSINONE
Piccoli imprenditori e padri di famiglia bisognosi di liquidità, anche ciociari e pontini, truffati, specie nel periodo legato all’emergenza Covid. È quanto contestato dalla Guardia di Finanza di Faenza nei confronti di un 50enne di Ravenna. L’uomo è accusato di aver raggirato più di 500 persone in quasi trenta città italiane proponendo falsi finanziamenti. Il ravennate – stando alle ipotesi – si sarebbe presentato come rappresentante o presidente di organismi vari, creati appositamente, la cui denominazione poteva facilmente confondersi con quella di note associazioni di categoria, millantando anche frequentazioni con politici di primo piano. Ottenuta la fiducia dei suoi interlocutori, avrebbe loro proposto finanziamenti a fondo perduto o comunque agevolati, erogati dall’Unione europea a favore di piccole e medie imprese nonché di privati, previo versamento anticipato di un corrispettivo compreso tra i 600 e i 1.200 euro per ogni richiesta, come compenso per l’attività di consulenza da lui prestata nell’istruttoria delle relative pratiche, in realtà mai avviate.
Così facendo – secondo le accuse – si è intascato 650 mila euro. Per fornire una parvenza di regolarità e credibilità all’operazione avrebbe fatto sottoscrivere ai malcapitati – dice l’accusa – perfino un formale atto di “conferimento di incarico di consulenza” a suo dire necessario per avviare la pratica: quando le persone cominciavano a lamentarsi per il mancato accredito delle somme richieste avrebbe perfino fatto loro recapitare false comunicazioni da parte di fantomatici Organismi dell’Unione Europea, con tanto di loghi ufficiali abilmente riprodotti, attestanti l’accoglimento delle istanze e la prossima erogazione delle somme richieste. In molti casi, poi, utilizzando un’utenza telefonica croata inviava messaggi che poi mostrava o inoltrava alle vittime per indurle ulteriormente in errore circa la buona riuscita delle operazioni finanziarie. Sulla base di tale documentazione, in alcuni casi gli interessati hanno anche acquistato beni e fatto investimenti con rateizzazioni per le quali sono risultati inadempienti non avendo mai ricevuto le somme sperate e subendo, quindi, ulteriori danni patrimoniali.
LATINA, BONUS IDRICO LOCALE PER IL TERRITORIO DELL’ATO4: NE POTRANNO BENEFICIARE 50MILA UTENTI
È in arrivo per le famiglie in condizioni di disagio economico dell’Ato 4 un Bonus Idrico Locale aggiuntivo a quello nazionale già previsto dall’Arera. Ad approvare questa misura di sostegno economico è stata la Conferenza dei Sindaci dell’Egato 4 Lazio Meridionale – Latina.
“In questo momento di particolare difficoltà per le famiglie, abbiamo ritenuto tutti che l’importante contributo economico già riconosciuto dall’Arera non fosse abbastanza – dichiara il Presidente dell’Egato 4 e Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli – Da qui la reintroduzione di un Bonus Idrico Locale, che integra quello nazionale e lo rafforza, così da sostenere in modo più consistente chi ne ha bisogno. Siamo gli unici nel Lazio ad attuare una misura di questo tipo, anche per questo ringrazio tutti i componenti della Conferenza per questo traguardo comune”.
Il Bonus Idrico nazionale rappresenta un’agevolazione che garantisce all’utente una fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua su base annua per ogni componente della propria famiglia anagrafica – ovvero, in una famiglia composta da 4 persone, non vengono pagati 73 metri cubi di acqua all’anno. Alla somma prevista dal Bonus Idrico Nazionale, l’Egato 4 andrà a sommare un Bonus aggiuntivo attraverso uno specifico calcolo permettendo così ai beneficiari di ridurre ulteriormente la spesa sostenuta. Al Bonus Idrico (nazionale + locale) può avere accesso l’utente che appartiene: a un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 9.530 euro, oppure a un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro, oppure a un nucleo familiare titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.
Inoltre, gli utenti aventi diritto non dovranno fare domanda per usufruire del contributo: i beneficiari saranno individuati automaticamente sulla base della loro Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e riceveranno la somma prevista dal Bonus (nazionale + locale) in maniera automatizzata (direttamente scontata in bolletta nel caso di utenti diretti o attraverso un assegno una tantum nel caso di utenti indiretti). Tale novità ha permesso di passare, dal 2021, da 7.000 a oltre 50.000 beneficiari sul territorio dell’Ato 4, allargando la platea di aventi diritto. Per avere, quindi, accesso automatico al Bonus, il cittadino dovrà presentare ogni anno la DSU e ottenere un’attestazione di ISEE entro la soglia prevista dall’Arera. Sarà quindi l’Inps a inviare i dati al Sistema Informativo Integrato (SII) per consentire l’erogazione dell’agevolazione agli aventi diritto.