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Roma di Giorno – Puntata di Giovedì 11 Maggio 2023

Roma di Giorno con Elisa Mariani – Puntata di Giovedì 11 Maggio 2023

NUOVA ZTL A ROMA, CONTINUANO LE PROTESTE DEI CONTRARI. SANTORI (LEGA): “NO CASSA SULLE PELLE DEI ROMANI”

Ospite in collegamento Fabrizio Santori, consigliere capitolino e capogruppo della Lega in Campidoglio

La nuova ZTL Fascia Verde sta letteralmente infiammando la Capitale. A partire da novembre 2023, la nuova delibera infatti potrebbe mettere al bando le auto alimentate a gasolio Euro 4, i veicoli commerciali N1, N2, N3 alimentati a gasolio Euro 4 e i ciclomotori a gasolio Euro 3. La Fascia Verde, inoltre, non si limiterebbe più al solo centro storico ma partirà da Vigna Murata fino a Labaro, toccando quartieri come Corviale e Colli Aniene.

Immediata la reazione dei romani, che considerano il provvedimento discriminatorio per le fasce più deboli “impossibilitate a permettersi un’auto nuova”; il consigliere leghista Fabrizio Santoro ha lanciato una petizione online che corre verso le 100mila firme, mentre su face book è nato il gruppo “Fermiamo la Ztl Fascia Verde – Salviamo l’ora” che conta più di 13 mila follower. Il gruppo, come Santoro, si è fatto promotore di una raccolta firme che ha toccato tutti i municipi, con lo scopo di presentare ricorso al Tar.

Proprio nella giornata di ieri, mercoledì 10 maggio, il popolo anti-ztl fascia verde si è riunito sotto al Campidoglio in una manifestazione che ha visto la partecipazione di diverse realtà cittadine ed esponenti politici anche di partiti diversi. “Gualtieri dimettiti” e “Vergogna” sono stati gli slogan più evidenti della contestazione che ha avuto tutto il sapore di dissenso nei confronti del primo cittadino e della sua giunta.

“Questo provvedimento è fortemente discriminatorio nei confronti della fasce più deboli, – ha spiegato Fabrizio Santoro – moltissime persone non possono permettersi l’acquisto di una macchina nuova in così poco tempo. Ovviamente ci opporremo con tutti noi stessi affinché questa delibera venga cancellata. Se dobbiamo parlare di transizione ecologica a Roma ci sono moltissime alternative e abbiamo dati che dimostrano che non sono le vetture dei cittadini ad inquinare così tanto: durante la pandemia, l’Arpa ha rilevato che il livello di inquinamento nell’aria era praticamente identico e tutti sappiamo che gli spostamenti erano praticamente ridotti a zero. Dunque, è evidente che non è possibile fare un percorso di questo tipo sulla pelle dei cittadini, soprattutto su quelli più deboli”.

Nel frattempo, lo stesso Gualtieri non si è dimostrato insensibile alle proteste e ha annunciato imminenti modifiche alla delibera: “Il Gpl potrà circolare, siamo pronti a rivedere il modello per evitare un colpo sulle fasce più deboli. Alle persone chiedo di stare tranquille e di darci il tempo di presentare i cambiamenti ai quali stiamo lavorando”, ha detto alla trasmissione Omnibus su La7.

 

LATINA, ARRESTATO L’UOMO RICERCATO PER VIOLENZA SESSUALE AD UNA 16ENNE

Ospite in collegamento Giuseppe Mallozzi, Direttore di “TempoReale.info

Ufficialmente era un latitante ma in effetti aveva trovato rifugio non molto lontano dai luoghi in cui mercoledì scorso aveva aggredito un adolescente di 16 anni e, poi, aveva tentato di abusare sessualmente la coetanea del giovane all’interno della Mini Car nei pressi della stazione di Latina Scalo.

E’ stato raggiunto da un provvedimento di fermo di Polizia Giudiziaria Dragos Daniel Marcu, il romeno di 31 anni che da quattro giorni era diventato un fantasma, una delle persone più ricercate d’Italia. E invece gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Latina l’hanno trovato a pochi chilometri dai luoghi in cui era stato protagonista di una mini “arancia meccanica” ai danni di due fidanzatini di Latina Scalo che avevano commesso l’errore di appartarsi nell’ex Intermodale.

Marcu, con una serie di precedenti penali (tanti in rapporto alla sua giovane età) e socialmente pericoloso, è stato fermato all’interno di un’altra fabbrica abbandonata della zona, l’ex Mistral, in località Pontenuovo, a Sermoneta Scalo, a monte della ferroviaria Roma Napoli. Qui l’uomo era arrivato a bordo di un’utilitaria che aveva rubato sabato mattina ad un dipendente di un albergo di Latina Scalo, dove aveva trascorso almeno la notte precedente quando aveva capito che il cerchio degli inquirenti si stava chiudendo attorno a lui sulla scorta del suo riconoscimento da parte delle due vittime.

Marcu è finito in carcere con le accuse di minacce, lesioni, rapina e violenza sessuale ma il 31enne era conosciuto alle forze dell’ordine da anni, almeno dal 2018 quando venne arrestato per aver aggredito un anziano per rapinarlo e, ancor prima, era finito nei guai per rapina e maltrattamenti. Le indagini comunque proseguono: sono finalizzate ad appurare eventuali complicità di cui avrebbe beneficiato l’uomo dalla serata di mercoledì, da quando era diventato irreperibile subito dopo aver picchiato il 16enne di Latina Scalo e tentato di abusare sessualmente la sua fidanzata all’interno della Mini Car della coppia di adolescenti.

“A fronte di un fatto grave, commesso in danno di minori, – ha dichiarato il Questore di Latina Raffaele Gargiulo – grazie all’eccezionale impegno dei poliziotti della Questura di Latina che hanno lavorato in sinergia con la Procura della repubblica, è stato accertato quanto accaduto identificato il presunto responsabile è tratto in arresto nonostante si trattasse di una persona senza fissa dimora che si muoveva con grande disinvoltura tra gli edifici abbandonati ubicati sul territorio provinciale”.

 

TRUFFE ROMANTICHE, SEQUESTRATI PC E CELLULARI IN TUTTA ITALIA. COINVOLTA ANCHE LA PROVINCIA DI LATINA

La mattina del 9 maggio, la Procura di Spoleto ha eseguito diverse perquisizioni nelle province di Modena, Padova, Genova, Pesaro, Latina, Caserta, Campobasso e Palermo, che hanno portato all’indagine di 18 individui, sia italiani che stranieri. L’associazione per delinquere a scopo di truffa, ricettazione e riciclaggio viene contestata a vario titolo. Nei raid sono stati sequestrati diversi dispositivi informatici, come pc, cellulari, tablet e materiale cartaceo.

L’indagine è stata avviata a seguito della denuncia di una donna della Media Valle del Tevere, che ha riferito alle autorità di aver inviato diverse migliaia di euro al suo fidanzato virtuale che le aveva chiesto aiuto per risolvere una situazione difficile. In seguito, la vittima non è più riuscita a contattare il suo presunto fidanzato. In totale, circa quaranta donne hanno denunciato di essere state truffate, ma l’associazione criminale avrebbe commesso molte più truffe romantiche. Gli inquirenti hanno infatti scoperto un gran numero di frodi solo esaminando i movimenti dei conti correnti utilizzati dagli indagati.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i falsi profili social utilizzati per attirare le vittime venivano creati in Africa centrale e occidentale, dal cosiddetto primo livello dell’organizzazione criminale. Successivamente, le persone coinvolte nel secondo livello del gruppo si occupavano del riciclaggio dei soldi ottenuti dalle truffe, depositandoli sui loro conti correnti, talvolta in cambio di una percentuale, altre volte senza esserne consapevoli. Con i soldi accumulati dalle truffe, l’associazione criminale acquisiva automobili, materiale edile, condizionatori e altri beni, che venivano spediti in Nigeria tramite container.

La truffa si basava su falsi amori virtuali che, una volta che erano stati resi credibili, portavano alla richiesta di denaro per fantomatiche problematiche che il finto partner diceva di avere. In generale, le vittime versavano somme di denaro, alcune migliaia di euro, mentre nel caso di rifiuto ad accreditare il denaro, gli inquirenti sostengono che scattavano le estorsioni. I truffatori minacciavano infatti di pubblicare immagini intime che la vittima avrebbe potuto inviare al truffatore durante la relazione virtuale. Dalle indagini informatiche sui cellulari degli indagati è emerso che questi avevano creato gruppi sui social network per gestire le vittime, riciclare il denaro e definire le percentuali delle truffe commesse nel tempo.

 

MONTI LEPINI, INSTALLATA UNA STAZIONE METEO INTITOLATA A DANIELE NARDI

Nella giornata di ieri, domenica 7 maggio, Meteo Cloud ha concluso le operazioni di installazione di una stazione meteo sulla vetta del Monte Ardicara, su Monti Lepini occidentali, a 1440 metri d’altezza, dedicata all’alpinista setino Daniele Nardi, nativo di Sezze e scomparso sul Nanga Parbat nel febbraio 2019. Questa stazione, la più alta finora posizionata sui Monti Lepini, permetterà di monitorare il clima in tempo reale, fornendo preziose informazioni per lo sviluppo delle previsioni meteorologiche, grazie alla sua posizione elevata e strategica.

Attualmente, l’installazione è in fase di collaudo e si considera in test. L’unica pecca riscontrata finora riguarda l’instabilità del segnale, che verrà valutata nel corso delle prossime settimane per determinare come ottimizzarlo al meglio. La realizzazione di questo progetto è frutto dell’impegno e della collaborazione di numerosi attori. Un ringraziamento speciale va ai Comuni di Carpineto Romano (in provincia di Roma) e di Bassiano che hanno autorizzato l’iniziativa, e ai rispettivi sindaci Stefano Cacciotti e Domenico Guidi.

Inoltre, l’associazione Mountain Freedom, la famiglia Nardi e Lorenzo Coppotelli hanno sostenuto gran parte del progetto, mentre la protezione Civile di Sezze ha fornito supporto logistico. La stazione meteo è stata installata nel pieno rispetto dell’ambiente circostante, evitando l’utilizzo di componenti inquinanti e garantendo la reversibilità dell’installazione. Questo approccio sostenibile sottolinea l’importanza di preservare il delicato ecosistema montano, mentre si lavora per migliorare la comprensione del clima e delle condizioni meteorologiche nella regione.

La stazione meteo “Daniele Nardi” darà un contributo significativo nella ricerca meteorologica sui Monti Lepini occidentali. Grazie a questo progetto, sarà possibile monitorare con maggiore precisione le condizioni atmosferiche in questa affascinante catena montuosa.

 

“BALLA COI LIBRI”: UN DIALOGO CHE RIPERCORRE CINQUE DECENNI DI CULTURA E CONTROCULTURA

Ospite in collegamento Marcello Baraghini, co-autore di “Balla coi libri”

Non potremmo definirla una biografia, né una lunga intervista, ma un vero e proprio racconto a due voci, un dialogo che si snoda fra il passato e i nostri incredibili giorni: questa è la storia di Marcello Baraghini, fondatore di Stampa Alternativa e degli indimenticabili libri “Millelire”, raccontata ora da Daniela Piretti nel libro-intervista “Balla coi libri”. A cura di Iacobelli editore, l’opera sarà presentata alla Libreria del Palazzo delle Esposizioni giovedì 11 maggio alle ore 18:30, con l’introduzione del presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo, Marco Delogu.

I protagonisti del libro, insieme all’editore Roberto Iacobelli e alla giornalista Francesca De Carolis, autrice della prefazione, faranno così rivivere la meravigliosa avventura di Baraghini: da giovane capellone radicale a giornalista, politico, editore. Una storia lunga 50 anni tra resistenza, pensieri e azioni di un personaggio, mito della controcultura, che proprio attraverso il racconto complice, ironico e affettuoso di una donna, dimostra di continuare ad essere un irriducibile sognatore, aldilà della pandemia, della guerra e del dissenso sommerso.

Quello di Baraghini è stato un percorso intenso e coraggioso che gli ha permesso di raggiungere vette davvero incredibili: con un rischio imprenditoriale vicino allo zero, fu promotore dei celebri Millelire, opere di qualità al prezzo simbolico di “una tazzina di caffè”, liberi dalle esigenze del mercato, del quale ribaltarono completamente la logica. Il successo editoriale fu enorme, tanto che nel solo decennio Novanta ne vennero vendute 20 milioni di copie, di cui 2-3 milioni soltanto della rinomata Lettera sulla felicità di Epicuro a Meneceo, presentata con un breve commento critico e con il testo a fronte in greco.

 

 

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