L’Avv. Massimo Strampelli, professore di Diritto Militare alla Link Campus University e Luca Marco Comellini, sindacato dei militari, conduttore di “Cittadini in divisa” Radio Radicale, raccontano l’incresciosa vicenda delle quote prelevate dall’ente Circoli Marina Militare, ai militari della marina.
Come stabilito dal Tar Puglia, l’intervenuta abrogazione del Regio Decreto 27 ottobre 1937, n. 1935 – relativo alla costituzione dell’Ente Circoli della Regia Marina con sede in Roma e all’approvazione del relativo Statuto – intervenuta con l’emanazione del d.P.R. 13 dicembre 2010 n. 248, ha comportato il venir meno dell’obbligo di contribuzione, con la conseguenza che, in difetto di copertura normativa, l’obbligo di contribuzione attuato mediante prelievo forzoso di una quota mensile dallo stipendio del ricorrente – si tradurrebbe in una prestazione imposta. Questo dal 10.2.2011 al 21.09.2022.
Gli importi prelevati
Da un calcolo fatto dal sindacato dei militari, sulla base dei bilanci che ha potuto visionare, l’importo complessivo delle quote associative destinate all’Ente, riscosse dall’amministrazione militare sulle competenze mensili del personale militare interessato nel corso del triennio 2019-2021 è stato di circa 5.809.866 €.
Tuttavia, per il periodo compreso tra il 10.02.2011 e il 31.12.2018, considerando una media annuale di circa 1.936.622 €. (5.809.866: 3=1.936.622) detti prelievi forzosi possono essere stimati in circa 13.233.583 €. (1.936.622 x 6 anni e 8 mesi = 13.233.583).
In totale si parla di una cifra che potrebbe superare i 20 milioni di euro, nonostante la decisione del Tar e quella del Consiglio di Stato però, l’Ente Circoli, non ha mai interrotto il prelievo e non ha neppure restituito gli importi prelevati senza possederne il titolo.
Gli importi precisi ed eventuali responsabilità dovranno essere accertati dal Tribunale.