Dopo l’incidente ferroviario che per tutto giovedì ha paralizzato il trasporto su rotaia lungo una delle direttrici strategiche della mobilità da nord a sud, in Italia si riaccende il dibattito sul livello di efficienza delle infrastrutture ferroviarie.
Mente la magistratura ha aperto un’inchiesta per danneggiamento aggravato e si sta cercando di capire per quale motivo il vagone del treno merci nella notte tra mercoledì e giovedi sia deragliato nei pressi della stazione di Firenze Castello danneggiando alcuni impianti della linea di alimentazione elettrica della rete ferroviaria, i sindacati di categoria puntano il dito contro anni di disimpegno da parte del gestore dell’infrastruttura e contro il disinteresse della politica che negli ultimi anni ha sempre ignorato le richieste di confronto sul tema. In una nota i rappresentanti dei lavoratori esprimono preoccupazione per “il ripetersi di incidenti ferroviari a così breve distanza temporale tra loro, richiedono alle parti interessate, siano esse società di trasporto o gestore infrastruttura, una maggiore attenzione verso le norme riguardanti la sicurezza dei lavoratori ed una campagna straordinaria sulla sicurezza ferroviaria per eliminare situazioni che potrebbero portare ad infortuni gravi, se non peggio, del personale ferroviario coinvolto durante lo svolgimento del proprio lavoro”.
Ma quali sono i problemi della rete ferroviaria italiana? Davvero per anni non si è investito in treni e binari efficienti? E quanto è sicuro il sistema ferroviario italiano? Claudio Micalizio ne ha parlato con Maria Teresa De Benedictis, segretario nazionale Filt Cgil con delega alla mobilità, ospite della prima parte di questa puntata di Extra, il programma di informazione a approfondimento che va in onda ogni giorno, dalle ore 21, su Radio Roma Television.