Nel giorno in cui a Kharkiv, seconda città più grande dell’Ucraina, le bombe russe hanno distrutto la facoltà di sociologia dell’Università Nazionale di Karazin, gli studenti delle università del Lazio sono scesi in piazza per dire no alla guerra. All’Università Sapienza, studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, si sono ritrovati insieme nello spazio antistante la statua della Minerva, uniti nei valori della convivenza pacifica tra i popoli.

Alle 15:00, nell’Aula magna del Palazzo del Rettorato della Sapienza, docenti e studenti sono intervenuti con approfondimenti e riflessioni sulla situazione in Ucraina e su diversi aspetti del conflitto. Mentre nella piazza si susseguivano gli interventi degli studenti delle varie università laziali, uno street artist ha realizzato un’opera nello spazio esterno al Palazzo del Rettorato.

“Le università rappresentano terreno fertile per lo sviluppo e il rafforzamento delle relazioni amichevoli tra le nazioni: costruiscono ponti tra i popoli e offrono uno spazio per il confronto e il dialogo”, ha affermato la rettrice dell’università Sapienza, Antonella Polimeni, una delle promotrici dell’iniziativa.

Bandiere e striscioni con la scritta Pace hanno colorato la piazza della Sapienza, mentre cori contro la guerra sono stati intonati dai tanti studenti presenti: “Pensare che i nostri colleghi universitari ucraini siano sotto le bombe non ci fa che urlare, con ancora più forza, basta la guerra”, dice Claudia Caporusso, rappresentante degli studenti Sapienza in senato accademico.