Gli studenti bussano, ma le scuole non possono aprire. A Roma gli istituti scolastici sono costretti a respingere le numerose richieste in arrivo da famiglie e ragazzi perché non hanno posto. Succede un po’ ovunque. Al liceo scientifico Nomentano su 356 domande ne sono state respinte 210, segnala il Messaggero. 

Stessa sorte capitata agli aspiranti studenti del liceo Newton, costretto a respingere a malincuore la richiesta di 100 ragazzi. E così anche al Giordano Bruno e al Pacinotti e in molte altre scuole della città. Il fenomeno, detto overbooking scolastico, costringe quindi le famiglie a rivolgersi altrove. Gli istituti non mancano, ma come precisa Cristina Costarelli, preside del liceo Newton e presidente dell’AssoPresidi Lazio, così viene meno la libertà di scelta.

Mancano le classi da recuperare all’interno delle scuole perché non ci sono gli spazi. E’ quanto emerso dalla ricognizione fatta dagli istituti su richiesta dell’Ufficio scolastico regionale. Nessuno, dice ancora Costarelli, sembra disposto a cercare nuovi locali. Così trovare spazi per nuove classi diventa impossibile.

Rischia di cadere nel vuoto la deroga ai tetti previsti per la formazione delle singole classi concessa dalla nuova legge di bilancio, che permetterebbe di formare più aule con un numero inferiore di studenti. Alcune scuole si stanno attrezzando come meglio possono: cercando di allestire classi nei laboratori e in ogni luogo possibile, ma anche in questo caso non riescono ad accettare tutte le richieste arrivate.