Una puntata tematica sulle diverse coltivazioni ortofrutticole “a braccetto” con gli eventi climatici: orto “sinergico” vs “tradizionale” e l’influenza del tempo meteorologico sui raccolti sin dagli albori dell’agricoltura.
Nel racconto si evince che per il fabbisogno “famigliare” vince l’orto sinergico, vale a dire un tipo di “autocoltivazione” che non abbisogna di preparare la maggese rivoltando il terreno ogni anno; occorre solo ricoprirlo di paglia e gettare le sementi, il resto vien da sé -spiegazione perfettamente documentata dal servizio del canale “la spesa dell’orto” mandato in onda-. A Roma -vedi orto civico in zona Garbatella- sono molti i cittadini che coltivano con il metodo Fukuoka (sinergico). Sapevate poi che nell’area del Mediterraneo nel cosiddetto periodo “caldo romano” si coltivavano i datteri? Una spiegazione certosina e scientificamente documentata nel servizio del divulgatore e storico Roberto Trizio (canale “scripta Manent”), svela le prove che le estati tra il 250 A.C. e il 450 D.C. erano più calde e afose rispetto alle attuali, anche quella appena terminata di 2° in più. Gabriele Ceracchini (Liberanti) è un vero e proprio fiume in piena nel difendere l’esigenza di essere fruttariani e di avvalersi soltanto dell’orto sinergico accusando anche i “potenti” di avere indirizzato ad un “modus operandi” l’agricoltura e di aver riscritto la storia, anche meteorologica, per incutere allarmismi esagerati. Dalla parte dei Conservanti stavolta siede anche Gloria Ice che sposa alcune tesi del neomondismo di Ceracchini, ma è favorevole all’agricoltura tradizionale certificata. Tra i Conservanti c’è anche il regista radiotelevisivo Matteo Lupini: è lui il vero contraltare a tutto tondo delle tesi dei Liberanti, dibattendo e smontando punto per punto i “focus” dell’altra fazione.