La casa è per definizione il bene rifugio degli italiani ma anche, da qualche anno a questa parte, un gran bel grattacapo: la città di Roma da decenni deve fare i conti con una vera e propria emergenza abitativa (secondo gli ultimi dati diffusi da Caritas ci sono almeno 14mila famiglie in graduatoria per una casa a canone agevolato), ma negli ultimi tempi a preoccupare è soprattutto il fatto che ci sono almeno 30mila inquilini in forte difficoltà di fronte alla necessità di pagare ogni mese il canone di affitto.
Il problema è riconducibile all’attuale quadro economico: le famiglie italiane stanno affrontando una crescente fragilità finanziaria, nonostante un lieve rallentamento dell’inflazione. I consumi sono aumentati del 2% nel terzo trimestre del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, ma il calo del reddito disponibile continua a mettere sotto pressione i bilanci familiari. La politica monetaria della BCE non prevede un significativo abbassamento dei tassi di interesse nel breve termine, aggravando la situazione. Tra il 2022 e il 2023, sono stati erogati mutui per 95 miliardi di euro, con tassi medi superiori al 3%, che pesano soprattutto su chi ha optato per mutui a tasso variabile.
Molte famiglie trovano difficile sostenere le rate dei mutui e altri debiti, come confermato da un’indagine di Nomisma: il 25% delle famiglie in difficoltà e il 43% di quelle insolventi hanno ricorso a strumenti di pagamento dilazionato come carte revolving o “Buy Now Pay Later”. Complessivamente, il 16% delle famiglie analizzate si trova in condizioni di vulnerabilità economica, con una buona parte di queste gravata da prestiti per acquisti di beni o servizi o per liquidità senza una destinazione precisa.
L’aumento dei tassi di interesse ha portato a un incremento delle rate mensili, con il 40% delle famiglie che ora paga più di 700 euro al mese. Le famiglie con mutui a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 119%, riducendo il reddito disponibile di quasi il 51%. Questo scenario critico è destinato a prolungarsi, dato che una riduzione significativa dei tassi non è attesa a breve termine. Inoltre, l’aumento dell’Euribor solleva preoccupazioni per un possibile aumento dei crediti deteriorati. Tutto ciò potrebbe influenzare anche il mercato delle aste immobiliari, con un aumento stimato del 12% rispetto al 2023, benché tali aste presentino diverse criticità, come valutazioni immobiliari inferiori al mercato e costi elevati per le parti coinvolte.
Il boom delle aste immobiliari, dunque, rischia di rappresentare un ulteriore fattore di stress per il tessuto sociale ed economico di Roma e del resto del paese, capace di gonfiare ulteriormente la lista degli sfratti. A questo tema così delicato è dedicata la puntata odierna di Extra, il programma di apprfondimento giornalistico in onda ogni giorno su Radio Roma News Tv: ospite di Claudio Micalizio interviene Cesare Rosati, imprenditore ed autore di un libro inchiesta sul dramma dei pignoramenti immobiliari.