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James Lackington, l’inventore delle librerie moderne

James Lackington, l’inventore delle librerie moderne

Ospite in collegamento a Non solo Roma: Cinzia Giorgio, direttrice di “Pink Magazine Italia

Nella Londra tra il Settecento e l’Ottocento era diventata consuetudine leggere, dato che sempre più persone avevano imparato. Nonostante ciò, era difficile potersi permettere l’acquisto di libri, per molti. Erano un bene davvero prezioso a cui pochi potevano accedere con facilità. Vi erano luoghi simili a biblioteche dove era possibile acquistarli, ma senza nessuna possibilità di poter vagare tra uno scaffale e un altro, sentirne il profumo e perdersi per minuti che diventavano ore.

Ma poi arrivò James Lackington.

Da calzolaio a libraio

James Lackington nacque a Londra nel 1746 e, facendo parte di una famiglia povera, non ebbe l’opportunità di studiare. Divenne un apprendista calzolaio con una grande passione per la lettura: imparò sì a leggere, ma come autodidatta. Complici anche le sue poche risorse, ebbe l’idea di creare lui stesso luoghi dove chiunque, dai più ricchi ai più poveri, avrebbe potuto scegliere e acquistare un libro.

Aprì, seppur con poca esperienza, la prima libreria nella quale vendeva anche scarpe. Da lui era possibile vagare tra gli scaffali, dimenticandosi per un po’ del tempo che passava, scegliere e pagare il proprio libro. Per chi aveva poco denaro era possibile scegliere tra i libri usati: lui li acquistava in grande quantità a un prezzo piuttosto ragionevole e poi li rivendeva a un prezzo molto economico e abbordabile per tutti.

In questo modo, ovviamente, superò di gran lunga la concorrenza delle pseudo librerie che non avevano la minima organizzazione che permettesse di considerarle tali. Si era arricchito molto, era diventato a tutti gli effetti un grande uomo d’affari.

Una regola importante per Lackington era quella di non fare sconti su richiesta: i libri già scontati avevano il prezzo indicato sotto quello originale e non vi era la possibilità di trattare.

La libreria più economica del mondo

Era il 1794 quando aprì insieme a un socio, a Londra, Il tempio delle muse, ovvero la libreria più economica del mondo. Conteneva circa cinquecento volumi, era disposta su più piani e la cassa era stata posta al primo piano, era spaziosa e aveva una forma circolare. I lettori che vi entravano potevano perdersi tra i vari volumi e consultare un catalogo che veniva stampato regolarmente: se cercavano un libro in particolare in quel modo lo avrebbero trovato più in fretta.

Se possiamo, oggi, entrare nelle librerie, visitarle come fossero piccoli e grandi musei contenenti tesori preziosi, è proprio grazie a un semplice calzolaio di quartiere che, grazie alla passione per i libri, ha realizzato il suo sogno e il sogno di tanti.

Gli animali sono parte della famiglia anche in estate

Tutti gli animali che si sceglie di prendere in casa diventano parte della famiglia. Non è ancora però naturale trattarli come un membro della famiglia. Eppure percepiscono le nostre emozioni, ci amano sempre e comunque. Capita spesso di vedere quanto l’animale scelto assomigli al padrone, sia nella struttura fisica che nel carattere.

Da recenti dati forniti da ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) sembra diminuito l’abbandono dei cani in tutte le regioni di Italia. Sono aumentate invece le rinunce di proprietà. Le ragioni sono dovute principalmente a due fattori. Il primo riguarda il cambiamento culturale nei confronti degli animali e il secondo è il dispositivo dell’articolo 727 del Codice Penale riguardo all’abbandono di animali che prevede l’arresto o un’ammenda sino a 10.000 euro (https://www.gazzettaufficiale.it).

È stato anche approvato in Commissione alla Camera un emendamento del nuovo Codice della Strada che prevede una pena di sette anni per chi lascia un animale per strada (https://www.lav.it). Un altro deterrente è il microchip che attesta la registrazione e l’identificazione del cane o del gatto.

Nelle chat dedicate al Rescue e in quelle allo scambio di informazioni sui cani e i gatti si legge sempre più spesso di casi in cui non si è più in grado di prendersi cura del proprio animale domestico per ragioni serie. Viene specificata l’indole buona e lo stato di salute ottime dell’animale per agevolarne l’adozione. Le conseguenze relative sono che non sempre il cane o il gatto trovano adozione tramite questi annunci finendo nei canili e nei gattili sempre più affollati.

Il Ministero della Salute ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “Inseparabili in vacanza“. La campagna tende a sottolineare l’amore e la cura per gli animali anche durante le vacanze. Il messaggio è stato diffuso attraverso i canali social Facebook, Twitter, Instagram e sarà online per tutta l’estate.

Sono in aumento le strutture alberghiere che accolgono gli animali, specialmente nella riviera romagnola. In caso di vacanze all’estero, ci si può affidare a pensioni o a pet-sitter dopo aver fatto accurati controlli di persona e attraverso recensioni, passa parola. I libretti sanitari devono essere costantemente aggiornati per poterli far viaggiare in nostra compagnia in treno, aereo o traghetto.

Bisogna tenerli al riparo dal sole nelle ore più calde, fornendo loro acqua fresca e proteggerli attraverso vaccini e collari specifici. Trenitalia consente di farli viaggiare dal 1 giugno al 15 settembre p.v. su Frecce e Intercity senza alcun costo aggiuntivo: consulta il sito: https://www.trenitalia.com.

I quattro inconvenienti del caldo sullo stile

Si non potes inimicum tuum vincere, habeas eum amicum”, se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico, diceva Giulio Cesare. Per quanto odioso, il caldo va sopportato, quindi meglio consideralo amico. Il sito del Ministero della Salute spiega nel dettaglio con un ottimo opuscolo che cosa fare per proteggersi dal gran caldo (leggi qui)uscire di casa nelle ore meno calde e assolate; indossare cotone o lino, bere molto, etc. Abbiamo imparato a convivere con il caldo e alcuni di noi semplicemente si barricano in casa o in ufficio.

Occhi fotosensibili? Usare gli occhiali da sole

Sembra una banalità, ma chi indossa gli occhiali sa bene che spesso avere problemi di vista equivale ad avere una certa sensibilità alla luce e al calore. Indossare occhiali da vista con il gran caldo è anche fonte di stress: spesso il sudore che si forma dove si poggiano gli occhiali li rende odiosi. Se si vuole evitare di portare lenti a contatto (che porrebbero un rimedio pariziale al problema) gli esperti consigliano di pulire bene le lenti con spray anti appannamento, di indossare gli occhiali mai troppo scuri (il colore migliore è il bruno) e di utilizzare lenti da sole graduate su montature leggere.

Abiti leggeri

Per la maggior parte delle donne l’abito leggero equivale a un informe prendisole. Ma non è vero, se si va su YouTube ci sono moltissimi creator che ci danno indicazioni su come restare freschi indossando capi leggeri, ma stilosi. Tra tutti, consigliano ovviamente tessuti come lino e cotone naturali, che oltre a fare bene al pianeta, sono anche freschi ed eleganti. Stile coloniale docet. D’obbligo, per evitare pericolosi colpi di calore, invece, un bel cappello. Decidetene voi la foggia in base al vostro stile.

Fondotinta sì, fondotinta no

No. meglio evitare. Sì, è vero che alcune donne usano il fondotinta come crema protettiva per il viso, ma è meglio lasciare che la pelle respiri. Non è raro che vengano brufoletti, macchioline e altri “simpatici” problemi legati alla poca ossigenazione della pelle del viso con il gran caldo. L’ideale è puntare tutto sugli occhimettere una crema da giorno leggera che faccia da protezione e lasciar perdere il fondotinta.

E il rossetto?

Il rossetto non deve mai mancare. Il fondotinta si può evitare (a meno che non sia indispensabile e abbiamo visto come fare) ma il rossetto no. È da sempre considerato l’arma segreta delle donne, Chanel lo riteneva un antidepressivo, esortandoci a indossarlo e andare all’attacco.

Può mai il sudore fermaci? No. Anche perché, diciamolo a gran voce, a un certo punto ci si siede a prendere un caffè al bar, per esempio, o si entra in una boutique. Dove il caldo viene ammortizzato dal condizionatore e ci piace apparire fresche come rose. Meglio del rossetto per illuminare il viso o l’abbronzatura, c’è ben poco. Come per i fondotinta, anche per i rossetti le aziende di make-up ne hanno formulati tantissimi a prova di caldo, si tratta dei cosiddetti no-tranfer e antimacchia.

Bonus mascara: rigorosamente waterproof!

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