L’edilizia è uno dei settori che concorre maggiormente alla formazione del Pil italiano, costituendo il 5% circa della ricchezza prodotta annualmente nel nostro paese. Anche negli ultimi anni, nonostante la pandemia e le incertezze internazionali provocate dalle guerre in corso alle porte dell’Europa, il settore ha trainato la crescita dell’economia, complice l’impulso del cosiddetto Superbonus 110% che, introdotto dopo i mesi del lockdown del 2020, ha avuto effetti positivi anche nei due anni successivi come riconosciuto ormai anche dalle stime ufficiali.
Poi le cose sono cambiate: prima le incertezze sul futuro della misura, alimentate dai continui stop and go nelle dichiarazioni dei politici, e infine lo stop al provvedimento decretato pochi mesi fa dal governo Meloni, hanno portato alla chiusura dei cantieri e alla paralisi delle attività per migliaia di imprese edili. Il concomitante stop del sistema bancario all’acquisto dei crediti fiscali generati per effetto del Superbonus nei cassetti fiscali delle aziende che avevano aderito, sta portando alla progressiva morte delle aziende e del settore. I dati di aprile 2024 parlano chiaro: un aumento del 400% delle richieste di cassa integrazione dei dipendenti appartenenti al settore rispetto a gennaio dello stesso anno.
Per cercare di arginare e risanare le numerose criticità che affliggono il mercato edile, alcune associazioni di categoria del comparto hanno elaborato una serie di interventi che dovrebbero rilanciare il settore, avanzando la richiesta di istituire appositi “tavoli tecnici”, ovvero sedi di dibattito e pianificazione riguardanti in maniera specifica il problema da affrontare.
L’elaborato, presentato lunedì 22 luglio a Torino in occasione della prima seduta del Consiglio Regionale del Piemonte, è stato sottoscritto da Confartigianato, Cna Costruzioni Piemonte, FederEdilizia, Api e Ascommed in rappresentanza di migliaia di imprese e professionisti che rappresentano la filiera del mattone, cioè con tutte le attività che ruotano attorno al comparto edile. L’appello, che nelle prossime settimane verrà presentato a tutte le assemblee regionali compreso il Lazio, è a sostenere una filiera produttiva strategica che oggi è in sofferenza ma che potrebbe rilanciare l’economia del paese approfittando di tutta una serie di dossier e scadenze che nei prossimi tempi ci riguarderanno da vicino.
Tra i provvedimenti messi in evidenza nel manifesto condiviso figurano la revisione del regolamento attuativo della normativa regionale per agevolare l’acquisto di crediti d’imposta da parte dei privati; alleviare il peso degli oneri legati all’occupazione del suolo pubblico, evitare che proprietari immobiliari e famiglie già in difficoltà economica vengano messi in ginocchio dalle nuove normative sulle case green; individuare una modalità tale da permettere l’avvio delle Comunità Energetiche Rinnovabili in maniera efficiente; esercitare pressioni al fine di velocizzare il trasferimento dei fondi alle imprese onde evitare il blocco dei cantieri e i ritardi con i lavori; intervenire per risolvere i conflitti di attribuzione tra stato e regioni in materia urbanistica per evitare impedimenti nell’ottenimento di finanziamenti da parte dei cittadini e privati; far rispettare i regolamenti in materia di sicurezza all’interno dei cantieri.
Un approccio sistemico per sostenere e rilanciare il settore che, secondo i promotori del manifesto, darebbe benefici in ambito economico e occupazionale al tessuto economico del Piemonte e – se applicato anche nelle altre regioni – in tutto il contesto nazionale. In questa puntata di Extra, il programma di approfondimento in onda tutti i giorni su Radio Roma News Tv, Claudio Micalizio incontra Luca Matteja, responsabile regione di FederEdilizia Piemonte.