La legge Lorenzin ha introdotto dieci vaccinazioni obbligatorie per i minori da 0 a 16 anni, a pena del pagamento di sanzioni pecuniaria. L’Italia è l’unico Paese europeo con un numero così alto di inoculazioni imposte per legge. In molte altre nazioni (come Spagna, Portogallo, Germania e Regno Unito, per citarne solo alcuni) non ci sono vaccinazioni obbligatorie, ma soltanto raccomandate.
Nel 2014 l’Italia venne individuata, nell’ambito del Global Health Security Agenda, come Stato capofila per le strategie e campagne vaccinali nel mondo. La cerimonia si tenne alla Casa Bianca e vide l’intervento dell’allora presidente Barack Obama. Erano presenti il ministro della Salute dell’epoca, Beatrice Lorenzin (l’artefice della legge) e l’allora presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Sergio Pecorelli.
Per capire allora bene cosa è successo durante l’emergenza sanitaria con i cosiddetti vaccini Covid, che si sono dimostrati i meno efficaci della storia e quelli con maggiori effetti collaterali, bisogna allora fare un passo indietro e andare alle origini della storia delle politiche vaccinali. Chi le ha imposte in Italia? Chi sono “i signori del vaccino”?
Quali sono i rischi legati alle vaccinazioni in età pediatrica? Cosa possono fare i genitori che non vogliono sottoporre a tutte o alcune delle vaccinazioni? Ne discutiamo a “Camelot – una tavola rotonda per la Verità” con: Alessandra Devetag (avvocato), Eugenio Serravalle (medico pediatra), Claudio Simion (presidente dell’associazione Comilva) e Alessandro Gaetani (avvocato).