Cinque anni senza Andrea Camilleri: dal Teatro dell’Assurdo di Beckett all’amore per Pirandello, dal romanzo “Un Filo di Fumo”, a “La Forma dell’Acqua”, fino ad arrivare al grande successo, anche televisivo, “Il Commissario Montalbano”. Andrea Camilleri, scrittore, regista, sceneggiatore e drammaturgo italiano, segna sin dagli albori, la storia della letteratura e numerosi campi artistici.
Oggi, cinque anni fa, se ne andava una colonna portante di cultura, storia, scrittura e letteratura, lasciando al pubblico erede, una fortuna indimenticabile. Camilleri, si innamora follemente della scrittura sin dai tempi dell’Università, attività che nella sua lunga carriera, non lascerà mai, pur avendo uno sguardo su teatro e sceneggiatura. Ha insegnato regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, in cui conobbe Luca Zingaretti, futuro protagonista indiscusso del suo capolavoro d’eccezione: “Il Commissario Montalbano”.
Su quest’ultimo, divenuto anche una delle serie italiane più viste di sempre, Camilleri ha dichiarato che nel personaggio di Montalbano ci sarebbero chiari tratti di suo padre: le vicende trattate sono fatti di cronaca, cronaca nera, anche del passato, mai nulla di completamente inventato. “Non so inventarmi nulla dal nulla, ho bisogno di un Input” – Andrea Camilleri, Archivio Luce
Tra i premi principali conquista il Premio “Bancarella” e poi “Flaiano” per la narrativa. Attualmente viene considerato uno degli scrittori italiani più ricercati, con oltre dieci milioni di copie vendute – mondi.it. Poi il IX Premio “Pepe Calvalho” – riconoscendo in lui “uno dei più autentici rappresentanti del noir mediterraneo”.
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