”Una parola è troppa… e due sono poche!”
Pugliese DOC, pilastro della comicità, attore di teatro, cinema e televisione, Lino Banfi, all’anagrafe Pasquale Zagaria, è tutt’oggi noto per notevoli e numerosi ruoli – capolavoro che hanno segnato la storia del piccolo e grande schermo Made in Italy: da “Vieni avanti cretino” a “L’allenatore nel pallone”, passando per “Cornetti alla Crema” e per la fiction che lo rese “il nonno più famoso di Italia”. A parlarne, Pier Paolo Bonelli, Critico cinematografico.
Parte a soli diciotto anni dalla sua meravigliosa terra: “Scappai di casa per unirmi al teatro di varietà” ha più volte raccontato, e a fine degli anni cinquanta incontra Totò, il cui consiglio di cambiare nome d’arte (da “Lino Zaga” a “Lino Banfi”) si rivela fondamentale per il proseguo della sua carriera.
”Il successo vero – afferma l’esperto – arriva negli anni sessanta con la ‘Commedia sexy all’italiana’, di cui diviene sin da subito massimo rappresentante. Seguono poi negli anni ottanta, ‘Vieni avanti cretino’ in cui interpretava i panni di Pasquale Baudaffi e ‘L’allenatore nel pallone’ con il simpatico Oronzo Canà. Queste ultime pellicole, acquisirono particolare notorietà solo dopo qualche anno dall’uscita”. Nel frattempo Banfi si apprestava a diventare “il nonno più famoso di Italia” interpretando Libero Martini in “Un medico in famiglia”, personaggio che lo ha portato nettamente alla svolta, arrivando a tutte le generazioni. Un ruolo completamente diverso rispetto ai precedenti: con la sua imponente saggezza “Una parola è troppa e due sono poche” e un pizzico di comicità “Ti spezzo la noce del capocollo”, entrò negli anni, in tutte le case d’Italia.
Nel 2016, recita accanto a Checco Zalone in “Quo Vado”, pellicola che ottenne il maggior incasso di sempre. Nel 2019 invece, viene nominato membro della commissione italiana all’Unesco e nel 2023 sbarca finalmente sulle piattaforme social, riportando la sua meravigliosa essenza anche alle generazioni che lo hanno conosciuto più tardi.