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Verbali del cts: tutte le bufale che le istituzioni hanno raccontato e le verità che hanno nascosto su guanti, mascherine, sieri ed effetti avversi

Dai verbali del cts (il comitato tecnico scientifico) emergono una serie di bufale che hanno raccontato e di verità che hanno tenuto nascoste al pubblico. Proseguiamo su “Camelot – una tavola rotonda per la Verità” la lettura e l’analisi dei documenti interni all’organo consultivo del ministero della Salute con l’avvocato Roberto De Petro.

Guanti? “Misura non raccomandabile”

L’utilizzo dei guanti non era misura raccomandabile, secondo quanto dichiarato dai componenti del cts nella riunione del 5 maggio 2021 (verbale n.14), eppure il ministero della Salute li indicava, insieme alle mascherine, come necessarie per prevenire l’infezione.
guanti cts

Mascherine? “Solo per i malati”

Come dimenticare le mascherine? Lo strumento simbolo per eccellenza della “pandemenza”, che doveva servire a far percepire alle masse una situazione di emergenza, per larghi tratti inesistente, se non quando creata ad arte negando le cure, grazie al protocollo tristemente noto come “tachipirina e vigile attesa”.
I componenti del cts definivano – correttamente – le mascherine come dispositivo medico, cioò significa che a rigore avrebbero dovuto essere imposte solo con legge o atto avente forza di legge e sottoposto alla tutela dell’articolo 32 della Costituzione.
Secondo il cts (verbale 28 febbraio 2020) le mascherine dovevano essere utilizzate solo dai malati o da persone che sospettavano di essere malati e da chi offriva loro assistenza. Come mai allora la mascherina divenne un simbolo, portata dalla stragrande maggioranza delle persone? Fu terrorismo quello fatto dai media?

mascherina solo malati

Tamponi? In assenza di sintomi erano “ingiustificati”

Nel verbale della riunione del 24 febbraio 2020, il cts scriveva che “l’esecuzione del tampone doveva essere riservata ai soli casi sintomatici”. “In assenza di sintomi il test è ingiustificato, in quanto non fornisce un’informazione indicativa a fini clinici“, questo il parere molto chiaro del cts e disatteso dalle decisioni politiche del ministro Roberto Speranza.
Questa posizione del cts è perfettamente conforme a quanto diceva l’inventore del test PCR, cioè impossibilità di utilizzare questo test per fini diagnostici“, sottolinea l’avvocato De Petro. La domanda, allora, è come mai si impose il green pass a tutti, cioè anche alle persone che non presentavano sintomi? La tessera digitale venne imposta per accedere ai luoghi di lavoro e richiesta per lo svolgimento di attività ricreative a persone in perfetta salute.
Inoltre il tampone, anche in ambiti in cui non era obbligatorio, veniva di fatto richiesto, ad esempio negli studi medici privati e negli ospedali per usufruire delle cure mediche. “Il tutto avveniva – spiega l’avvocato De Petro – senza che vi fosse una legge a stabilirlo e, quindi, in violazione del principio di riserva di legge, che stabilisce che un trattamento sanitario possa essere imposto solo con legge o atto avente forza di legge“.

C’era davvero un’emergenza sanitaria?

A luglio 2021, nel verbale della riunione del cts, si evince che non c’era alcune pressione sulle strutture ospedaliere. “Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva“, in tutto il Paese, era “passato da 187 a 157 persone”. “Ciononostante il 15 ottobre 2021 entrò in vigore il decreto che estese l’obbligo dei sieri a diverse categorie professionali“.
A fine settembre 2021, secondo il piano del generale Figliuolo, doveva essere raggiunto almeno l’80% della popolazione vaccinata, entro il 30 settembre. Secondo i dati ufficiali, rilevati al 26 settembre 2021, la percentuale di italiani vaccinati era dell’88%, quindi ben al di sopra della soglia dell’80%.
Cosa succede pochi mesi dopo, a fine marzo 2022? Secondo i dati ufficiali dell’Agenas, i posti letto nei reparti terapia intensiva occupati era salito a 463. Che cosa significa questo? L’avvocato De Petro è molto chiaro: “la completa inefficacia degli elisir di lunga vita“. “Non solo questi farmaci genici non hanno impedito il contagio, ma non hanno nemmeno impedito i ricoveri in terapia intensivi“.

 

 

 

 

 

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