E se il Giubileo non fosse soltanto una solennità religiosa, una ricorrenza che nel 2025 dovrebbe portare a Roma e nel resto d’Italia oltre 30 milioni di pellegrini o il motivo per cui da mesi la capitale è invasa dai cantieri con inevitabili problemi per la vivibilità dei residenti? Mancano meno di 200 giorni all’inizio delle celebrazioni per l’Anno Santo e allora perché non far diventare questa ricorrenza – e tutti gli inerventi e le infrastrutture previste per la città – una grande opportunità per migliorare Roma a beneficio proprio dei cittadini?
I sindacati ne sono convinti: possiamo far diventare i prossimi mesi una grande opportunità per rendere migliore la città e per creare qui occasioni di lavoro sicuro e degnamente retribuito, così da contribuire ad uno sviluppo che sia positivo per tutti. Ma pochè all’orizzonte c’è un altro Giubileo, ancora più solenne perché nel 2033 celebrerà l’anniversario del sacrificio di Gesù sulla Croce, la sfida è ancora più ambiosa: sfruttare i preparativi che inevitabilmente proseguiranno nei prossim anni anche per migliorare la qualità dei servizi pubblici e infine, facendo tesoro degli effetti positivi che una stagione di investimenti avrà anche sull’economia, arrivare anche a immaginare un abbassamento delle tasse e dei contributi locali.
A tal proposito la Cgil e la Uil di Roma e Lazio poche ore fa hanno presentato dieci proposte per migliorare l’impatto del Giubileo sulla Capitale. Tra queste, l’estensione del protocollo sulla legalità, sicurezza e qualità del lavoro nei cantieri giubilari ad altri settori, specialmente il turismo e il commercio. Propongono un patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile, il superamento del lavoro precario a partire dai servizi pubblici e dalle società partecipate, e la reinternalizzazione dei servizi pubblici con un approccio industriale.