In principio erano italiane e le si trovavano anche semplicemente cercando nel novero delle conoscenze e delle frequentazioni personali. Poi però i tempi e le modalità hanno iniziato a cambiare e con esse, inevitabilmente, anche le dinamiche lavorative di una professione molto delicata e impegnativa per chi decide di intraprenderla ma anche per il futuro datore di lavoro dal momento che questa figura dovrà lavorare a contatto con persone anziane o disabili.
E così da qualche decennio a questa parte, per trovare una badante bisognava necessariamente guardare fuori confine: soprattutto le donne dell’est Europa hanno per parecchio tempo risposto alla crescente esigenza di personale in grado di accudire persone anziani o disabili nelle case degli italiani.
Ora per trovare persone disponibili ad un lavoro di tale responsabilità bisogna per forza varcare anche i confini europei: secondo i dati del Viminale sull’ultimo click day cui si è sottoposto chi ha esigenza di assumere personale straniero, nel 2025 serviranno almeno 18mila lavoratori extracomunitari per coprire il fabbisogno di colf e badanti.
Che sono, per inciso, ben più dei 9.500 posti previsti dall’ultimo decreto flussi voluto dal Governo ma, soprattutto, l’ennesima testimonianza di come il nostro paese stia assolutamente trascurando un problema che nei prossimi anni rischia di esplodere come una vera e propria emergenza: chi si prenderà cura di una popolazione che tende progressivamente a invecchiare senza il ricambio generazionale che nel nostro caso presto sarà impedito dalle conseguenze dell’inverno demografico?
In questa puntata di Exra, il nostro programma di approfondimento giornalistico in onda ogni giorno su Radio Roma News, Claudio Micalizio incontra Alessandro Chiarini, presidente di Confad ovvero l’associazione che tutela i diritti di quelle famiglie che vivono a contatto con situazioni di fragilità.