Non ci sono video e audio dell’interrogatorio a porte chiuse dell’ex ministro Roberto Speranza dinanzi ai giudici del tribunale dei Ministri.
“Dopo che la registrazione video e audio dell’interrogatorio era già iniziata, incredibilmente i legali di Speranza chiesero e ottennero lo spegnimento delle apparecchiature“, ha spiegato nella puntata di Camelot l’avvocato Antonietta Veneziano, che depositò la denuncia per conto di diverse associazioni, tra cui i comitati di danneggiati da vaccino. Possiamo sapere cosa i giudici domandarono e cosa il ministro rispose, nonché dedurre il suo contegno soltanto dalla trascrizione dattiloscritta dei verbali cartacei. “Per legge, in base alla riforma Cartabia, sarebbe stato un nostro diritto vedere l’interrogatorio“, ha detto l’avvocato Veneziano.
La denuncia, molto corposa, presentata dall’avvocato Veneziano, riguardava diversi reati tra cui la somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica e l’omicidio con dolo eventuale per il numero di morti verificatosi a seguito della vaccinazione. L’ex ministro Speranza è stato prosciolto dalle accuse: il tribunale dei ministri di non mandarlo a processo. Già in precedenza il pubblico ministero aveva richiesto l’archiviazione a cui si erano opposte le parti offese.
“Quando nel corso dell’interrogatorio il tribunale chiede conto degli effetti avversi e delle morti” – spiega a Camelot l’avvocato Veneziano – “il ministro risponde di esserne a conoscenza e aggiunge di sapere che uno su cinque di questi eventi avversi era grave e anche letale”. “Alla richiesta insistente del tribunale sulle iniziative ministeriali intraprese per affrontare questi effetti avversi, il ministro si libera dalla responsabilità dicendo che per l’approvazione e l’autorizzazione in commercio e per l’eventuale revoca è responsabile l’Agenzia italiana del farmaco”
Il procedimento giudiziario nei confronti dell’ex direttore generale di AIFA, Nicola Magrini, è tuttora ancora aperto.