In questa puntata light di Extra, Claudio Micalizio propone un dossier sullo stato di salute dell’edilizia: comparto strategico dell’economia italiana, il settore delle costruzioni vale quasi il 6% del Prodotto Interno Lordo ed è da sempre un volano importante per molti settori industriali e artigianali correlati al mattone.
La conferma arriva dall’analisi degli ultimi anni. In un periodo difficile per il tessuto economico del paese piegato dalle conseguenze delle misure restrittive imposte per l’emergenza pandemica, l’edilizia ha letteramente trainato la ripresa contribuendo per metà all’exploit del Pil nell’anno 2021 (+8,3%) e nel 2022 (+4%): lo scorso anno, complici le incertezze internazionali legate alle guerre e i continui stop and go sul Superbonus, la spinta del comparto del mattone sull’economia nazionale si è un po’ affievolito ma è rimasto comunque in terreno positivo.
Se un ruolo importante lo hanno avuti i cantieri dei privati, spinti anche dagli incentivi per l’efficientamento energetico e sismico, il settore edile beneficia da sempre del ruolo strategico rivestito dagli investimenti pubblici che negli ultimi mesi hanno dirottato sulle costruzioni quasi il 60% degli oltre 45 miliardi spesi a fine 2023. Un settore insomma strategico, ancor di più se pensiamo alle sfide imposte per il futuro dall’Europa con la discussa direttiva delle Case Green.
Ma perché allora gli operatori del comparto sono preoccupati? E perchè lo Stato italiano sta progressivamente ritardando i pagamenti delle grandi opere di cui è committente? E cosa accadrà nel prossimo futuro, ora che il Superbonus è stato definitivamente cancellato e il contesto economico resta incerto?