In collegamento video, al Salotto di Radio Roma, Eleonora Zito, Avvocato Stabilito, specializzata in Criminologia e Psicologia Forense, per condurre il pubblico del Canale 14, verso gli aspetti più complessi della violenza di genere.
”Secondo quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi, un terzo delle donne, risulta aver subìto episodi di violenza” esordisce l’Avvocato. “Tra i reati di violenza di genere, il Femminicidio, si definisce come il reato più grave che consiste nell’uccisione di una donna da parte di un individuo; è da sottolineare inoltre che il reato in questione, non è a dolo d’impeto ma un reato a dolo di premeditazione”.
L’Avv. Zito riporta anche l’attenzione sul fatto che tale fenomeno è da ricondursi ai tempi antichi, quando l’uomo già considerava la donna come sua “proprietà” ed esercitava il suo potere dominante con la forza. Prima dell’esecuzione del reato del femminicidio, spesso si è vittime di atti persecutori, molestie, stalking, atteggiamenti ossessivi ed anaffettivi, che secondo quanto specificato dall’Avvocato, sono i primi campanelli d’allarme.
Ma quali sono, quali potrebbero essere le cause che invece portano a gesti di così cruda violenza? Cosa c’è nella mente di un “carnefice”? “Potrebbe esserci un’ingente trauma passato, un forte desiderio ossessivo di controllo, un’eccessiva gelosia e la mania di dominare la propria partner. Nella maggior parte dei casi, l’uomo manifesta atti violenti tramite le minacce, primo grave elemento peculiare”.
Cambiando prospettiva, l’analisi dell’Avvocato, si sposta sulla vittima, evidenziando che le donne vittime di violenza, oltre ad entrare in un vortice di paura e terrore massacrante, assumono un atteggiamento che alle volte risulta essere protettivo e giustificatorio nei confronti del “carnefice”. ”Questo perchè è difficile prendere coscienza del fatto che chi ci è stato accanto nella vita, possa, ad un tratto, divenire il colpevole di atti crudi e violenti. Anche la violenza psicologica, gioca un ruolo fondamentale nell’insorgenza della passività di una vittima”.
Come prevenire la violenza? Come prevenire il fenomeno criminale? “Occorre prestare attenzione ai comportamenti ossessivi, oppressivi del molestatore, poiché la persona che commette questi tipi di reati odia perdere il controllo sulla sua vittima. Quindi ogni forma di oppressione e/o costrizione, fisica e mentale può essere presagio di una persona pericolosa”.
E’ necessario denunciare. E’ necessario gridare. E’ necessario liberarsi di quello scotch sulla bocca e di quelle lacrime amare che scendono dal viso, per poter vivere ancora. E’ necessaria l’educazione alla non violenza. E’ necessario distruggere quel muro fatto di narcisismo. Viviamo, non rimaniamo in silenzio.