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Influenza aviaria e agenda 2030: come smascherare la propaganda del terrore – Camelot – Puntata di mercoledì 12 giugno 2024

Il Covid-19 poteva essere curato intervenendo tempestivamente e valutando i sintomi dei pazienti caso per caso. Le cure e le visite a domicilio sono state di fatto impedite, aggravando la situazione negli ospedali. Come se non bastasse, i media di massa, anziché dar voce a medici impegnati nelle cure, hanno spesso veicolato messaggi allarmistici.

C’è il rischio che scenari simili si ripresentino? A guardare i titoli dei giornali dinanzi alla cosiddetta influenza aviaria sembrerebbe proprio di sì.

Un morto in Messico: è il primo caso umano al mondo di virus H5N2”: è stato l’allarme diffuso da molti quotidiani sulla base di un comunicato stampa dell’OMS, l’Organizzazione mondiale della Sanità.

Già leggendo bene tra le righe della notizia era possibile scorgere un’anomalia: la persona deceduta soffriva di diverse patologie.

Pochi giorni fa è poi arrivata la smentita del governo messicano: “la dichiarazione dell’OMS è stata piuttosto grossolana, poiché sin dall’inizio si è parlato di un caso fatale, ma non è così”, ha dichiarato il ministro della Salute messicano, Jorge Alcocer. L’uomo non è infatti morto per l’influenza aviaria, ma per altre cause.

Novità importanti giungono dagli Stati Uniti: è emerso che le regole adottate per il contenimento della pandemia, come il distanziamento sociale e le mascherine, non erano supportate da alcun criterio scientifico.

Lo ha ammesso l’immunologo Anthony Fauci, capo della task force statunitense per contrastare il Covid e consulente del presidente Joe Biden. Interrogato dalla commissione d’inchiesta della Camera del Congresso americano, che indaga sulla gestione dell’emergenza sanitaria e sull’origine del virus, Fauci ha detto che la regola del cosiddetto distanziamento sociale di un metro e mezzo era «apparsa» senza che si ricordasse come. Fauci ha aggiunto sotto giuramento di «non essere a conoscenza di studi» a supporto del distanziamento sociale, sottolineando che tali studi «sarebbero molto difficili» da compiere con efficacia.

Eppure queste regole, tristemente note, sono state vendute al pubblico come qualcosa di efficace e indispensabile per contrastare il virus. Sulla base di queste regole prive di ogni supporto scientifico molti imprenditori hanno dovuto ridurre i loro introiti e in molti casi chiudere le attività produttive. E anche partendo da queste teorie senza alcun fondamento, sono state introdotte molte misure che hanno limitato per mesi le libertà individuali di milioni di cittadini.

A Camelot intervengono: l’infettivologo Fabio Franchi, il saggista Enzo Pennetta e l’ìimprenditore Gigi Lista.

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