I lavoratori del cinema, quelli che stanno sul set o dietro le quinte accanto agli attori e ai registi, si mobilitano e scendono in piazza per manifestare la loro preoccupazione per il blocco delle produzioni, molte da mesi ferme per le incertezze sul tax credit, e per l’assenza di tutele che li proteggano da quello che denunciano essere uno dei più lunghi periodi di fermo occupazionale, “peggio del covid”.
Un sondaggio realizzato in questi giorni da una delle associazioni che li rappresenta, l’Associazione Italiana Aiuto Registi e Segretarie di Edizione, rivela infatti che circa il 60% dei lavoratori e tecnici cine-audiovisivi è allo stato disoccupato.
A Roma in un migliaio si sono incontrati ieri a Piazza Santi Apostoli e poi una delegazione ha chiesto, e ottenuto, di essere ricevuta al ministero della Cultura per manifestare le preoccupazione della categoria, una vasta platea di professionisti del cinema che va dagli assistenti alla regia ai costumi, ai truccatori, dagli aiuto registi ai fonici, parrucchieri, elettricisti, direttori della fotografia, solo per citarne alcuni.
Tutti si riconoscono nel comitato #SIAMOAITITOLIDICODA e sono attivi e mobilitati anche sul web su una pagina telegram che raduna circa 4 mila persone.