Nella classifica dei migliori atenei del mondo La Sapienza sale dal 134ª alla 132ª, rispetto all’anno scorso. Il risultato considera una serie di indicatori, tra cui il prestigio accademico per il quale si attesta a quota 70, oltre alla reputazione dei dipendenti, per la quale si è piazzata 189ª.
La nota negativa, che abbassa il livello di competitività e riduce l’appeal rispetto ad altre istituzioni universitarie, è invece la capacità di attrarre studenti internazionali (al di sotto di 700 nel ranking delle mille università prese in esame). Buono anche l’international research network ovvero il dinamismo nel fare rete su scala globale per progetti di ricerca condivisi, dove si posiziona in 41ª posizione.
Nel complesso, si registra un miglioramento significativo anche per l’università di Tor Vergata che sale di 96 gradini (dal 489° al 393°): come per La Sapienza, il secondo ateneo romano può vantare una buona reputazione accademica (si posiziona al numero 285) e un discreto livello di internazionalizzazione della comunità studentesca (è 422ª in classifica). ì
Si mantiene invariata, tra la posizione 901 e la 950, l’università Roma Tre che per reputazione accademica si attesta 517ª, circa a metà classifica. Relativamente scarso il numero di citazioni per facoltà (è 689ª) mentre è di poco superiore la capacità di tessere collaborazioni su scala internazionale per sviluppare progetti di ricerca (è 595ª). Roma Tre non è molto performante neppure sul fronte della sostenibilità (è 537ª).