Per la seconda volta nel giro di un mese è stata vandalizzata la tomba di Enrico Berlinguer al cimitero di Prima Porta. Vasi distrutti e fiori buttati a terra. A denunciare l’affronto alla memoria dello storico segretario del Pci è stata la figlia Bianca Berlinguer, che scrive: «Un atto vigliacco e ignobile. È la seconda volta nell’ultimo mese. Nei 40 anni dalla morte di papà, la sua tomba è sempre stata piena di fiori portati da tante persone che si sono fermate per un pensiero e un omaggio. E questo è sempre stato per noi figli un grande conforto”, scrive la giornalista su Instagram postando la foto del vandalismo. Diverse istantanee che mostrano i vasi distrutti ai due lati della lapide in pietra su cui è impresso il cognome del leader comunista, “Berlinguer”, senza nome, data di nascita o alcun riferimento temporale al giorno in cui il politico è venuto a mancare. Sul caso ora indaga il commissariato Flaminio Nuovo: ieri c’è già stato un primo sopralluogo nel cimitero a cui ha partecipato anche Ama. Elementi utili potrebbero arrivare dalle telecamere di sorveglianza di Ama, che gestisce il Flaminio per conto del Comune. Dopo che la notizia si è sparsa, nel giro di pochi minuti sono arrivate le repliche e il sostegno dei partiti. La prima a parlare è stata la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, ma la solidarietà è arrivata anche dall’Anpi e dalla destra. Per il sindaco di Roma Roberto Gualtieri “Vandalizzare la tomba di Enrico Berlinguer è un barbaro atto di inciviltà. Sono uomini come lui che hanno rafforzato lo spirito democratico e unitario della Costituzione oltre ad essere stato protagonista di una stagione di battaglie e di conquiste fondamentali nella storia di questo Paese”.