Il glifosato è un potente erbicida i cui residui però arrivano a tavola.

Nelle precedenti puntate ci eravamo concentrati sugli OGM (vecchi e nuovi).

Eva Bergamo giornalista internazionale e psiconutrizionista (Psicopatologia della nutrizione) e responsabile redazione scientifica di “Russia News”, ha scritto un importante articolo su Nexus New Times N°164. Prossimamente in uscita il manuale glifosato di Eva Bergamo sempre su Nexus Edizioni.

Eva Bergamo Spiega che cosa è il glifosato, dalla scoperta negli anni ’50 in Svizzera, scoperta messa nel cassetto perché non ritenuto interessante da un punto di vista commerciale. Fino agli anni ’70 quando nei laboratori della Monsanto viene scoperto per caso il suo potere erbicida e così viene brevettato dalla stessa società negli anni ’74 con il nome RoundUp.

Il glifosato e l’agente arancio

Attualmente il brevetto è scaduto e viene quindi prodotto anche da altre aziende, nel frattempo la Monsanto viene acquisita dalla Bayer, tra l’altro il precursore di questo erbicida è il tristemente famoso agente arancio Il potere distruttivo dell’Agente Arancio è stato classificato come 13 volte più grande degli erbicidi tradizionali, come il glifosato), scrive “Il Manifesto”:

Il napalm, utilizzato per costruire bombe incendiarie che davano fuoco a intere aree di foresta non era sufficiente. Gli scienziati della guerra pensarono allora a un’arma ancora più micidiale: un defoliante che avrebbe messo a nudo intere zone verdi in modo da levare il riparo naturale ai vietcong.
Il cosiddetto Agente Arancio – dal colore dei barili che contenevano il veleno – fu utilizzato su gran parte del Vietnam del Sud per oltre 10 anni. Tra il 1961 e il 1971, 80 milioni di litri furono sganciati per ripulire quasi 80mila kmq (circa un quarto del Vietnam, che è grande quanto l’Italia) al di sotto del 17mo parallelo. Circa quattro milioni di vietnamiti furono esposti al veleno che spogliava le piante, contaminava fiumi e terra ed entrava nella catena alimentare; almeno un milione quelle che ne riportarono forme di disabilità che ancora perdurano.

Il glifosato viene utilizzato insieme agli OGM, che sono resistenti a questo agente chimico, in questo modo vengono eliminate tutte le piante mediante disseccamento tranne gli OGM. Si è visto però che le piante infestanti hanno via via sviluppato resistenza a questo erbicida, che viene quindi usato in maggiori quantità.

Le industrie sembrano interessate soprattutto all’utile e le autorità non sono concordi sui potenziali danni alla salute, all’ambiente e agli animali. In particolare preoccupa l’alta percentuale di glifosato presente nelle farine Canadesi e Ucraine importate nel nostro paese.

Nel luglio 2017 lo Stato della California lo ha rubricato come “probabile cancerogeno”.

Attualmente l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) lo classifica come “probabilmente cancerogeno per gli esseri umani”. Cosa ne pensa invece l’EFSA (European Food Safety Authority) Autorità europea per la sicurezza alimentare?