Il Campidoglio pensa alla copertura video di tutte le stazioni della metro, con la svolta sul 5G arriva infatti una rete più veloce per creare un sistema di telecamere da mettere in connessione con le forze dell’ordine per monitorare le fermate della metro. I dispositivi, come riferito in commissione Giubileo del 6 maggio dall’assessore ai Trasporti Eugenio Patané, una volta riconosciuto un soggetto, lo seguono dall’alto, osservandone e registrandone le azioni. Punto che ora il Garante chiede di approfondire per evitare difetti di privacy. Adesso l’amministrazione ha 15 giorni di tempo per rispondere alla richiesta del Garante della privacy, come spiega l’Authority in una nota che, di fatto, annuncia l’apertura di un’istruttoria. Ma l’indagine, secondo Patané, «nasce da un fraintendimento: noi stiamo lavorando con delle società pubbliche che ci hanno mostrato un sistema di cyber sicurezza che attraverso le telecamere già presenti in banchina, ma con applicativi nuovi, riconoscono alcune tipologie di comportamenti, non le facce», dice l’assessore. «Ho fatto un errore io nel parlare di riconoscimento facciale che è illegale fino al 2025 — spiega —. Al Garante diremo che non abbiamo intenzione di installare quel tipo di telecamere».