Sono pesanti le accuse mosse al professore di chimica di un istituto superiore a Sud di Roma, finito sabato ai domiciliari con l’accusa di aver molestato cinque suoi studenti. I ragazzi sono tutti quindicenni. Il caso nasce dalla denuncia del genitore di uno dei cinque, dopo aver raccolto uno sfogo del figlio. Il professore, 42 anni, viene iscritto sul registro degli indagati e, seppur nei suoi confronti non vengano presi provvedimenti disciplinari, un altro docente raccoglie la confidenza di un secondo studente su analoghe attenzioni ricevute dal collega di chimica. Nell’aula adibita laboratorio vengono installate le telecamere dei carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci, che riprendono altri tre episodi finiti ora nel fascicolo del pm Barbara Trotta, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Pur sapendo di essere già sotto indagine (ma non a conoscenza delle telecamere) il 42enne avvicina altri tre studenti con abbracci e schiaffetti sul sedere equiparabili a palpeggiamenti. La vicenda viene alla luce lo scorso ottobre, gli ultimi episodi sono di dicembre. I compagni di classe delle presunte vittime avrebbero confermato queste attenzioni che andavano oltre la soglia di un possibile rapporto amichevole tra docente e studenti, motivando così l’arresto con il rischio di recidiva.