Il report “Amministratori Sotto Tiro”, dell’associazione Avviso Pubblico, mette in luce un triste fenomeno, quello degli amministratori minacciati nel nostro Paese. E in una classifica nazionale il Lazio risulta la settima regione per questo trend: 5 province, 9 comuni colpiti, 11 atti intimidatori in un anno. Roma è al quinto posto delle città più colpite negli ultimi 14 anni, con 170 casi censiti. In una nazione che registra una minaccia ogni 28 ore, in provincia di Latina nel 2023 ci sono stati 4 atti intimidatori tra Aprilia, Formia e Lenola. Altri 2 tra Civitavecchia e Fiumicino. E poi la provincia di Frosinone, con Ceccano e Fiuggi. Un caso a Viterbo, precisamente a Bassano Romano, e un altro a Rieti.
A Ceccano il sindaco ha presentato una denuncia ai carabinieri allegando una microspia trovata nella sua auto dal personale di una ditta specializzata in bonifiche elettroniche. A Civitavecchia invece “un assessore è stato picchiato selvaggiamente durante una riunione tra sindaco, giunta e rappresentanti degli operatori del mercato: il delegato di un’associazione di categoria, dopo aver gridato insulti e minacce ai rappresentanti comunali, ha aggredito l’assessore provocandogli la frattura del gomito”. E ancora; ad Aprilia è stata “scagliata una bottiglia incendiaria verso l’ingresso dell’Azienda Municipalizzata Aprilia Multiservizi e lasciata una scritta sulle mura della sede che lascia intendere in maniera chiara il movente del gesto, chiamando in causa direttamente il primo cittadino”.
Numeri che fanno del Lazio la settima regione più colpita di sempre: 294 atti intimidatori, 73 comuni coinvolti, il 19% del totale. Il dato è decisamente preoccupante.