A partire da domani, martedì 16 aprile, negli spazi dell’Istituto Centrale per la Grafica del Ministero della Cultura, si terrà una mostra commemorativa dedicata al pensatore Giovanni Gentile, intitolata ‘Perambulare per i viali. Giovanni Gentile tra cultura, istituzioni e politica’, in occasione dell’ottantesimo anniversario della sua scomparsa. La mostra, che mette in risalto uno dei più eminenti e controversi intellettuali italiani del Novecento, si articola in tre sezioni tematiche.
Giovanni Gentile, la mostra a Roma
La prima sezione della mostra offre uno sguardo sulla biografia e sui momenti chiave della sua carriera accademica e politica, mentre le sezioni successive approfondiscono le varie istituzioni da lui promosse e dirette negli anni Venti e Trenta.
Settantacinque opere, tra originali e riproduzioni provenienti da diverse istituzioni, tra cui la Fondazione Roma Sapienza, l’Archivio Giovanni Gentile, l’Istituto della Enciclopedia Italiana, l’Istituto Italiano di Studi Germanici, l’Istituto Comprensivo Regina Margherita e il Museo delle Civiltà, saranno esposte durante l’evento.
La mostra offre un percorso articolato, dedicando particolare attenzione all’Enciclopedia Italiana, al Centro Nazionale di Studi Manzoniani, all’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente e all’Istituto Italiano di Studi Germanici. Queste istituzioni, secondo la visione culturale di Gentile, erano fondamentali per allargare gli orizzonti del sapere oltre i confini nazionali.
Il direttore generale Educazione, ricerca e istituti culturali, Andrea De Pasquale, ha commentato: “La difficoltà nella progettazione di questa mostra ha riguardato principalmente la scelta del tema, poiché Gentile fu uno dei più importanti filosofi italiani del Novecento, ma aderì anche convintamente al fascismo portando la sua scelta fino alle estreme conseguenze. Si è scelto pertanto di presentare laicamente a un vasto pubblico la vita e l’opera di Gentile dando risalto al suo ruolo di organizzazione della cultura. Egli fu infatti l’anima di molte istituzioni che ancora oggi operano nel panorama culturale italiano e il percorso espositivo mira proprio ad evidenziare questa sua influenza sulla vita culturale non solo dell’Italia fascista, ma anche di quella repubblicana”.