Per i servizi anagrafe, stato civile ed elettorale di Roma, andati in tilt ormai dallo scorso lunedì 25 marzo tutto dovrebbe essere risolto, almeno si spera, dopo le operazioni andate avanti per tutto il weekend. Tre settimane di passione per i cittadini alle prese con l’impossibilità di avere certificati o rinnovare carte d’identità. Storia simile per i dipendenti, chiamati a trascrivere a mano gli atti e a scannerizzare migliaia di documenti per il passaggio al nuovo database. Oggi, a partire dalle otto del mattino, i servizi dovrebbero essere tornati alla normalità una volta per tutte. Alla fine, dopo diversi tentativi, compreso quello di spegnere e riavviare il sistema, si è deciso di fare una sorta di backup dei dati ed inserirli in un nuovo database. In questo modo si dovrebbe ovviare al bug che ha mandato ko il sistema, avvenuto in seguito ad un aggiornamento del software sulla cybersecurity. Condizionale d’obbligo visto che, almeno fino a scorsa settimana, gli addetti ai lavori ancora non erano riusciti a risolvere il problema del software della banca dati di Roma Capitale, gestita da un colosso informatico americano. Un bug che impediva al programma di rispondere alle interrogazioni del Sipo, l’applicativo in uso all’anagrafe.