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Pasqua, parlare di pace in tempo di guerra. Perchè il Vangelo può darci le risposte? – Extra – Giovedì 28 marzo 2024

Lo abbiamo già detto altre volte e, nonostante tutto, poco o nulla sta cambiando a livello globale. Certo, rispetto ai primi mesi della guerra in Ucraina o alla fase iniziale del conflitto a Gaza, ora le attività diplomatiche sembrano tornate in auge e infatti c’è un costante lavorìo per cercare di arrivare su entrambi i fronti ad un cessate il fuoco. E anche le ragioni della pace sembrano finalmente più presenti nel dibattito pubblico, sia istituzionale che mediatico.

Ma tuttavia pare ancora che rivendicare le ragioni della pacificazione debba per forza rappresentare un’implicita debolezza o, al contrario, un malcelato interesse a sostenere una delle parti in causa. Era capitato qualche tempo fa anche a Papa Francesco: per aver chiesto un cessate il fuoco che consentisse di provare a rilanciare un negoziato di pace sia per il conflitto ucraino che per quello mediorientale, il Pontefice era stato accusato di essere filorusso se non addirittura un aperto sostenitore di Putin. Incredibile ma vero: qualcuno, anche in ambito politico, in tempi recenti ha osato accusare la Chiesa Cattolica che pure, in quanto depositaria dei precetti e degli insegnamenti del Vangelo, negli ultimi decenni ha sempre sostenuto i valori della pace in ogni conflitto bellico. E non a caso i valori del pacifismo erano rispettati anche perché decisamente più rappresentati anche nel dibattito politico e mediatico del nostro paese e non solo.

Si diceva della Chiesa e del coraggio di perseguire sempre la pace, arrivando a manifestare pubblicamente questa posizione in modo sempre esplitico, anche con prese di posizione eclatanti. Dal primo momento storico fondamentale rappresentato dall’iniziativa di Giovanni Paolo II, che ha dato inizio allo Spirito di Assisi, fino alla risposta con la preghiera per la pace agli attacchi alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, passando per l’impegno continuo di papa Benedetto XVI e, appunto,  papa Francesco, abbiamo assistito a una serie di importanti eventi che hanno messo alla prova l’umanità e la leadership dei Papi e dei leader religiosi mondiali nel promuovere la pace.

Anche più recentemente, il 27 ottobre 2023, Papa Francesco ha convocato una giornata di digiuno, penitenza e preghiera per la pace nel mondo, scegliendo questa data per commemorare l’incontro storico del 27 ottobre 1986, quando papa Giovanni Paolo II si riunì ad Assisi con leader religiosi di diverse tradizioni per pregare per la pace in un mondo diviso dalla guerra fredda. Questo incontro, senza precedenti fino ad allora, simboleggiava la necessità di unità e dialogo tra le diverse fedi religiose per il bene comune della pace. Il tema della pace è stato sempre centrale nei pontificati successivi, con Benedetto XVI e Francesco che hanno continuato a promuovere giornate di preghiera e digiuno per la pace.

Papa Francesco, in particolare, ha mostrato una sensibilità particolare verso le sofferenze del popolo in diverse parti del mondo e ha utilizzato la giornata della Preghiera per la Pace come momento di richiamo per invocare la pace in situazioni di conflitto e violenza. Questi sforzi per la pace sono stati accompagnati da gesti simbolici significativi, come il bacio dei piedi del presidente del Sud Sudan e dei suoi vice presidenti designati nel 2019 e la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al cuore immacolato di Maria nel 2022. Nonostante gli sforzi, il mondo si trova ancora a dover affrontare conflitti e tensioni, richiedendo una continua risposta di preghiera, ascolto e impegno per la pace.

E così, dopo il Natale, le comunità religiose si trovano a festeggiare anche la ricorrenza della Pasqua in un clima di guerra sempre più esasperato anche perchè mai come in queste ultime settimane si percepisce il timore che basti davvero poco per innescare la miccia che potrebbe far allargare i conflitti territoriali in Ucraina e in Medioriente a vere e proprie guerre di portata globale. Ma è ancora possibile riallacciare il dialogo di pace? E come leggere questi eventi così luttuosi alla luce dei valori e degli insegnamenti del Vangelo?

E’ quanto Claudio Micalizio vuole approfondire nella puntata odierna di Extra insieme a don Luca Pedroli, sacerdote e biblista, docente presso il Pontificio Istituto Biblico a Roma.

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