“E’ assolutamente falso che il primo giugno del 2001 abbia visto Serena Mollicone nella caserma dei carabinieri di Arce. Non ho mai detto una cosa del genere e chi lo afferma sarà querelato per calunnia”.
E’ quanto afferma Annarita Torriero, la donna che ebbe una relazione con l’ex brigadiere Santino Tuzi poi morto suicida nel 2008, nel processo di appello per la morte della ragazza di Arce avvenuta 23 anni fa nel paesino in provincia di Frosinone. La teste ha, quindi smentito, quanto sostenuto nell’udienza del 22 marzo da una sua vicina di casa, Sonia Da Fonseca, secondo cui Torriero gli riferì di avere visto la giovane nella caserma il giorno della sua scomparsa.
Nel processo è imputata, tra gli altri, l’intera famiglia Mottola.
Il teste ha aggiunto che conosceva Mollicone perché il padre era il maestro della figlia. “Qualche volta l’ho incontrata nella zona della caserma ma mai dentro. Quel giorno in particolare non mi recai lì per portare cose al mio ex fidanzato – ha aggiunto l’uomo -. La conoscevo, la vedevo sul corso di Arce con altri ragazzi, e dicevo come fa una brava ragazza come quella a stare in quella compagnia con il figlio del maresciallo Mottola. Da Fonseca, comunque, – ha concluso – ce l’ha con me per altre cose e ha detto un sacco di bugie”.