Sono ben 35.000 gli alberi da abbattere a Roma perché malati. Lo ha annunciato l’assessorato all’Ambiente. Crolli e altre tragedie sfiorate sui lungotevere, all’Aventino, a Villa Glori, a Garbatella, in zona Ostiense e al Prenestino, in tutta la Capitale insomma. E’ un problema anzitutto di sicurezza, tanto che, in caso di allerta vento, il Comune spesso ha dovuto chiudere parchi e cimiteri perché zone a rischio anche se censite.
Finora gli alberi controllati sono 80 mila, e di questi la stragrande maggioranza, 70 mila, è stata potata, spesso in maniera robusta. Mentre su 3000 piante non è stato necessario fare nulla. I restanti 7000 alberi, invece, erano tutti «morti in piedi» e per loro non c’è stata altra possibilità se non l’abbattimento. Gli ultimi due ieri su viale Tiziano.
Ambientalisti e comitati di quartiere protestano, ma il Comune, che comunque ha in corso pure un piano per la ripiantumazione, va avanti senza perdere un minuto visto che anche gli alberi giudicati «sani» dagli agronomi, come quello sulla Colombo, possono riservare brutte sorprese.