Arriva dal presidente di Unindustria Angelo Camilli, durante l’assemblea generale degli industriali, un segnale incoraggiante per Roma: “Nei prossimi anni sono previsti investimenti tra pubblico e privato per 13 miliardi. Già per il Giubileo sono programmati interventi per 2,6 miliardi di euro fino al 2026. La buona notizia è, dunque, che le risorse economiche ci sono”. Il dubbio, spiega piuttosto Camilli nel suo intervento, è “sulla capacità di realizzare opere e progetti per intero e nei tempi previsti. Roma deve ribaltare la sua narrazione di Capitale dei “No” e dare prova che qui le cose si possano fare”. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha spiegato che “la città sta mostrando che può finalmente essere la locomotiva del Paese e grande Capitale europea che guida la transizione. Moltiplicheremo per cinque i cantieri che ora si vedono in città per aumentare servizi e qualità della vita. Non è vero che Roma non posso tornare a essere una città normale, dove si investe e si fanno le cose. Noi siamo della cultura del sì, ma ci aspetta un salto di qualità: usare investimenti pubblici per far da leva per rilancio del settore privato. Roma ha un ruolo particolare e va riconosciuto, ma città non deve attendere grande riforma dei poteri speciali, che servono, per ripartire. Obiettivo nostro è abbassare aliquota Irpef che è più alta d’Italia per rendere la città più competitiva. Con le imprese stiamo studiando un piano di riciclo dell’acqua in modo da togliere loro un costo e annaffiare tutti i parchi della Capitale che sono sempre troppo secchi”. Infine il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca: “Sosteniamo Roma sui poteri speciali e spingiamo per l’entrata della Capitale nel consorzio industriale del Lazio, ma evitiamo sull’industria nuovi scivoloni come sul teatro di Roma” conclude Rocca.