L’Ufficio scolastico regionale del Lazio ha avviato un’ispezione all’istituto comprensivo Melone di Ladispoli, la scuola che nei giorni scorsi ha sospeso un bambino disabile di sei anni per la sua natura iperattiva, che rendeva complicato fare lezione. E allora il consiglio di classe ha pensato bene di sospenderlo. “Non per punirlo — ha spiegato il dirigente, Riccardo Agresti — ma come insegnamento”. I genitori hanno fatto allora ricorso al Tar, che ha dato ragione, ma la scuola non fa rientrare il bambino. Per questo è stata sporta anche una denuncia ai carabinieri del Comune sul litorale laziale. Ora a tentare di mettere un punto definitivo arriva un’ispezione dell’Usr, l’ufficio territoriale del ministero dell’Istruzione e del Merito. Il direttore Anna Paola Sabatini, venuta a conoscenza della storia, ha dato subito mandato di attivare la macchina che porterà ad accertare se la condotta della scuola sia stata corretta o meno. Andrà chiarito, in sostanza, se la “metodologia di insegnamento” intrapresa dalla scuola possa essere considerata uno strumento realmente valido.