I vaccini e le fake news.
Il complottismo crea mostri, i sostenitori del pensiero unico creano mostre per gli studenti, ma più che mostrare qualcosa, sarebbero da censurare.
Parliamo della mostra su Complottismo e Fake News organizzata a Milano dal dipartimento di filosofia dell’Università Statale. Una mostra prettamente ideologico/politica che si propone di istruire e gli alunni su complottismo, bufale e fake news, ma che in realtà procede per ideologia e che, come dimostra una curatrice, non ha la minima idea della realtà dei social e del web, quindi prima di pensare di poter insegnare qualcosa bisognerebbe studiare, fare pratica, prepararsi. Invece così come Speranza diceva di avere la scienza in tasca (ma per la scienza il distanziamento, le mascherine, i lockdown non servivano, per non parlare dell’obbligo vaccinale), questi pensano di avere la verità in tasca.
Il CNL resistenza ha organizzato una contromanifestazione di protesta, invitando alunni e professori a riflettere, ne parliamo con la dott.ssa Laura Teodori, già dirigente di ricerca ENEA, la dott.ssa Erminia Maria Ferrari medico e presidente CLN Resistenza e Loretta Cremasco CLN Resistenza di Milano.
Iniziamo col dire che la mostra è stata vietata ai giornalisti che non potevano riprendere e nemmeno fare domande, insomma una mostra che si nasconde, che cosa vorrebbe mostrare? È inaudito che una mostra in una pubblica università venga interdetta alle telecamere, la dimostrazione che più che mostrarsi l’intenzione è quella di nascondere. Ma l’esperienza insegna che se si vuole nascondere qualcosa è perché c’è qualcosa che non va.
Dare del “NO Vax” è diffamazione aggravata
Anna Ichino ricercatrice e una delle curatrici della mostra, ha però richiamato ByoBlu e concesso un’intervista, realizzata da Andrea Tomasi.
L’intento era quello di fare chiarezza e di mostrarsi, di dire al mondo che non si tratta di censura, non si tratta di inculcare delle idee o delle visioni, ma di offrire gli strumenti per distinguere una notizia vera da una falsa. Peccato che al contrario appare una mostra contro i “No Vax” e già di per se è diseducativa, primo perché il termine “No Vax” è una truffa semantica in quanto riferito a un gruppo di persone non eterogeneo e per la maggior parte pluri vaccinato.
Un termine che non dovrebbe essere usato da nessuno, specialmente da chi dovrebbe insegnare ai nostri ragazzi.
Secondo perché dare del “no vax” è diffamazione aggravata, come stabilito da una sentenza di primo grado che ha condannato una giornalista de “La Repubblica”, scrive ALI, Avvocati Liberi sul canale telegram:
Il Tribunale Penale di Perugia ha condannato una giornalista della Repubblica per la diffamazione aggravata commessa in danno di un magistrato definito NO VAX e fatto passare per un giudice parziale e ideologicamente orientato per aver fatto il proprio lavoro decidendo, nel 2021, di reintegrare in servizio una infermiera non vaccinata.
Ma a quanto pare gli organizzatori sono disinformati su questi argomenti, di conseguenza non possono fornire informazioni complete e dettagliate in grado di offrire ai ragazzi gli strumenti per distinguere le fake news dalle notizie affidabili. Altra pecca imperdonabile non si fa nessun accenno alla disinformazione istituzionale e mass mediatica sparsa a piene mani negli ultimi anni, anche a scapito della salute collettiva.
I social sono il regno della pluralità?
Ma passiamo ad alcune risposte di Anna Ichino:
“I social sono il regno della pluralità”
Forse 10 anni fa, oggi sono diventati la gabbia del pensiero, vengono censurati post contenenti notizie vere e sponsorizzati post contenenti notizie “istituzionali”, anche se contenenti informazioni false o parziali. Interi canali vengono censurati o messi in shadow ban. Un esempio? Il mio canale InformalTV su Facebook e YouTube, entrambi in shadow ban. Solo su YouTube fino a marzo 2020 viaggiavo su 1 milione di visualizzazioni in 28 giorni, decine di video rimossi con le accuse più false e diffamanti. Peccato che ognuno di quei video contenesse informazioni assolutamente veritiere come i fatti hanno dimostrato. L’ultimo esempio: YouTube ha rimosso la mia intervista a Padre Gbenou, sacerdote sospeso a divinis, perché nei minuti finali abbiamo parlato dei vaccini derivati dalla coltivazione di cellule di feti abortiti e delle rispettive considerazioni della santa Sede. Video rimosso per disinformazione in ambito medico e perché non in linea con le affermazioni dell’OMS.
Sui vaccini i social continuano a censurare la verità
YouTube non ammette contenuti che comportano un serio rischio di danni gravi tramite la diffusione di disinformazione sanitaria su vaccini attualmente somministrati che sono stati approvati e dichiarati sicuri ed efficaci dalle autorità sanitarie locali e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
Peccato che alcuni vaccini siano derivati dalla coltivazione di cellule di feti abortiti.
Su questo argomento già vi è un importante pronunciamento della Pontificia Accademia per la Vita, dal titolo “Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti” (5 giugno 2005). Quindi, in materia si è espressa la Congregazione per la Dottrina della Fede con l’Istruzione Dignitas Personae (8 settembre 2008) (cfr. nn. 34 e 35).
Un nuovo parere della Congregazione per la Dottrina della Fede a dicembre 2020 a proposito dei vaccini anti Covid, al punto 2 si legge:
- In questo senso, quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili (ad esempio in Paesi dove non vengono messi a disposizione dei medici e dei pazienti vaccini senza problemi etici, o in cui la loro distribuzione è più difficile a causa di particolari condizioni di conservazione e trasporto, o quando si distribuiscono vari tipi di vaccino nello stesso Paese ma, da parte delle autorità sanitarie, non si permette ai cittadini la scelta del vaccino da farsi inoculare) è moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione.
Quindi cara Anna Ichino di che cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di social che censurano la verità solo perché contraria a quella che si vorrebbe imporre! Ma la Ichino persevera e alla domanda: “Anche suoi colleghi professori sono stati bloccati sui social perché hanno espresso le loro opinioni su vaccini e pandemia”, risponde:
“Non mi risulta, viene al contrario garantito pluralità di voci, tutti hanno la possibilità di esprimere la propria opinione, la censura non mi risulta.
Non so a cosa si riferisce, i social sono liberi, tranne incitazione all’odio e alla violenza, al di là di questo siamo tutti liberi di esprimerci sui social.
Sui social vige pluralità è lo strumento principe di pluralità. Io sono contraria alla censura”.
Di nuovo cara Ichino lei dimostra di non conoscere nemmeno lontanamente la realtà di social e web, si perché Google censura anche i siti con notizie ritenute non gradite dal “sapere istituzionale”. Lei sarà anche contraria alla censura, ma se non conosce la realtà dei fatti, come potrà mai opporsi alla censura? Le lascio due link così le semplifico il lavoro, Facebook e Twitter hanno censurato notizie vere su Covid e Vaccini e non solo:
https://www.startmag.it/mondo/facebook-twitter-biden-censura/
Se non le bastasse Facebook censura i giornalisti, i meme, ma consente il porno
Mi fermo qui ma dovrei anche parlare di Instagram e pedofilia oppure di abusi sessuali, sfruttamenti, suicidi, traffico di armi e di droga e prostituzione verificatisi nelle piattaforme.
Chi è contro i vaccini può esprimere la sua opinione sui social?
Ma la Ichino va avanti nel dimostrare di non conoscere la censura social su Covid e “vaccini”
“Chi è contro i vaccini e li considera pericolosi può esprimere la sua opinione. Non vengono bloccate le opinioni io non ho conoscenza di questo”.
Peccato solo che il fatto che la Ichino non ne abbia conoscenza, non significa che le cose non stiano così, poi la chicca finale, alla domanda se Draghi abbia sbagliato (o meglio mentito), quando ha dichiarato “Non ti vaccini, ti ammali, muori o fai morire”, oggi i fatti dimostrano che aveva ragione chi contestava Mario Draghi:
“Non sono d’accordo, lei usa il termine dimostra, a me risulta che a maggioranza della comunità scientifica sia ancora concorde che i vaccini siano lo strumento più efficace per combattere il virus … Penso che Mario Draghi avesse delle buone evidenze … E dicesse in buona fede quello che sosteneva”:
No cara Ichino, Mario Draghi mentiva, non era affatto in buona fede, così come non lo era Speranza, questi farmaci sperimentali non prevengono dall’infezione e nemmeno la trasmissione, lo hanno dichiarato le case farmaceutiche anche al parlamento europeo e l’ha dichiarato l’EMA aggiungendo che:
“Ha ragione a sottolineare che i vaccini contro il COVID-19 non sono stati autorizzati per impedire la trasmissione da una persona all’altra. Le indicazioni sono per la protezione dei soli soggetti vaccinati”. (L’articolo prosegue dopo l’immagine)
Qui il pdf dell’EMA: Risposta Ema – vaccini non autorizzati per impedire la trasmissione da una persona all’altra
In altre parole un vaccinato può infettarsi e infettare gli altri, esattamente il contrario di quanto dichiarato da draghi.
Quindi cara Ichino lei parla per opinioni personali ma i fatti la smentiscono, io parlo di fatti e porto i documenti come prova, eppure io sono definito complottista mentre lei organizza corsi sulla disinformazione e le fake news. Ripeto Draghi e Speranza non erano in buona fede, mentivano e non lo dico io, lo afferma l’EMA.
Il green pass era quindi uno strumento inutile e dannoso, inoltre Draghi ha convinto le persone che vaccinandosi avrebbero protetto se stessi e gli altri, favorendo di fatto gli assembramenti e i contagi tra vaccinati. Il green pass era e resta uno strumento di coercizione, di prevaricazione sui diritti umani fondamentali, uno strumento anti democratico e anti costituzionale, questo dovrebbe insegnare ai suoi alunni, magari aggiungendo che quei genitori che si sono opposti pagando in prima persona le conseguenze, loro sì hanno insegnato ai loro figli che ci sono dei valori che non si possono calpestare e per difendere i quali dobbiamo essere disposti a perdere tutto. Questi genitori hanno insegnato ai loro figli la differenza tra l’ideologia tirannico/dittatoriale e i valori imprescindibili come la libertà e i diritti umani fondamentali, esattamente l’opposto di quanto fatto da scuole e università di ogni ordine e grado.
Sulla faccenda è uscito anche un vergognoso articolo di Repubblica.
Qui il pdf: La settimana complottistica sui vaccini