Nel corso di un’aggressione tra detenuti nel carcere romano di Regina Coeli, un recluso è rimasto ferito dopo esser stato colpito al volto con una lametta. Sono stati necessari più di 30 punti di sutura per medicarlo. È accaduto tra sabato e domenica, riferisce il sindacato della polizia penitenziaria Uspp. Per Daniele Nicastrini, segretario regionale del sindacato, si è trattato di un vero e proprio weekend “di follia”, nel corso del quale i detenuti si sono aggrediti con armi artigianali. Nicastrini denuncia come “da settimane” a Regina Coeli stiano avvenendo “fatti che non sembrano allarmare nessuno dell’amministrazione penitenziaria con ferimenti, aggressioni, droga e telefonini ritrovati giornalmente“. L’Uspp richiama l’attenzione sulle carenze di organico della polizia penitenziaria e sul sovraffollamento di Regina Coeli: appena 335 poliziotti, rispetto ai 500 previsti, “sono chiamati a gestire oltre 1100 detenuti presenti per 600 posti disponibili”.
Questa situazione porta i detenuti “a litigare anche per futili motivi, non esistono spazi per rinchiudere soggetti pericolosi pronti a fare di tutto anche tra di loro pur di avere supremazia sugli altri ristretti”, conclude il sindacato.