Sono diventate definitive le condanne per il crollo delle palazzine
gemelle di piazza Sagnotti, ad Amatrice. Uno schianto che costò la
vita a 19 persone, morte nella terribile notte del terremoto del 24
agosto 2016.
Anche la Cassazione ha confermato i 9 anni di reclusione nei confronti
di Ottaviano Boni, all’epoca direttore tecnico dell’impresa
costruttrice Sogeap, e i 5 per Maurizio Scacchi, geometra della
Regione Lazio-Genio Civile.
Confermato dunque l’impianto accusatorio che di fatto evidenziava
l’errore umano nella costruzione dei due edifici popolari che, come
disse il pm nel processo di primo grado “sarebbero crollate con
qualsiasi sisma”.
L’inchiesta dei pm di Rieti aveva portato a più condanne nei primi due
gradi di giudizio ma alcuni tecnici chiamati in causa sono deceduti
negli ultimi tempi. Al processo si sono costituite parte civile le
famiglie delle 18 vittime di quella notte. Si costruì con materiali
scadenti e risparmiando sulla quantità di pilastri utilizzati.