Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo: l’approfondimento di Silvia Corsi
In collegamento Silvia Corsi, giornalista di Radio Roma, per parlare del settimo anno di celebrazione della Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo.
La Giornata è stata istituita, all’unanimità, con la legge n.9 del 25 gennaio 2017 dal Parlamento con lo scopo di ricordare tutte le vittime civili dei conflitti passati ed invitare a riflettere sull’impatto dei conflitti attuali che coinvolgono popoli di tutto il pianeta.
Un’altra occasione, questa, per coinvolgere i Comuni di tutta Italia, i quali hanno siglato un protocollo di intesa per lo sviluppo di progetti sul tema e per la promozione dei valori di questa giornata che si celebra il 1 febbraio di ogni anno. Già lo scorso anno, tutti i comuni insieme a Palazzo Chigi, Camera e Senato con i principali Ministeri hanno aderito illuminando di blu i loro palazzi ed esponendo lo striscione con lo slogan “stop alle bombe sui civili”.
Comunicazione e guerra: rapporto controverso e libertà dei media occidentali – l’intervento di Andrea Candelaresi
In collegamento Andrea Candelaresi, giornalista professionista, conduttore di “The Passenger” – in onda tutti i martedì alle 21:30 sul canale 14 del digitale terrestre – per scavare a fondo sulla trattazione dei conflitti da parte dei media occidentali.
Per una analisi dettagliata, si parte dalla definizione del diritto di cronaca – o diritto di informare – che consiste nel diritto di pubblicare quanto concerne fatti e avvenimenti purchè si rispettino tre valori fondamentali: la verità sostanziale, l’interesse pubblico e la continenza linguistica.
Attualmente si è tornati a parlare di guerra in maniera massiccia sui vari media, e non sempre i criteri precedentemente citati vengono rispettati. Nella maggior parte dei casi titoli sensazionalistici riportano opinioni e schieramenti di una verità parziale e non sostanziale.
Nel mondo occidentale poi, su questa tematiche, non sempre vive la libertà di informazione: ci sono alcuni casi in cui i giornalisti, fedeli al loro giuramento, rischiano la professione e rischiano la vita; ci sono casi in cui, la libertà, è totalmente inesistente, sostituita da un eclatante monopolio sui tutti i mezzi di informazione.