Cinquanta pietre d’inciampo con i nomi di vittime palestinesi sono state poste davanti alla sede dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), in via Giacomo Leopardi. Si tratta dell’installazione «Come pietra viva», realizzata da un collettivo di otto giovani artisti provenienti da diverse regioni del centro Italia. L’azione è anonima, per evitare problemi con la polizia e ripercussioni. Va detto che le pietre sono state stampate e attaccate sul suolo, all’incrocio con via Ferruccio, con dell’adesivo. Non è stato danneggiato l’asfalto, sono removibili, dunque non si tratta di atto vandalico.
In più, la differenza rispetto alle pietre d’inciampo installate in tutta Europa in prossimità delle abitazioni delle vittime del nazifascismo è che su quelle attaccate dal collettivo artistico, oltre ai nomi e alla data della morte delle persone, c’è scritto il modo in cui sono state assassinate. Compaiono nomi di rifugiati, studenti, dottori, giornalisti, avvocati, poeti e scrittori, neonati.