Su “Camelot, una Tavola Rotonda per la Verità” ci siamo occupati dello scandalo Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, responsabile dell’autorizzazione in commercio di tutti i medicinali, compresi i cosiddetti vaccini Covid.
Abbiamo raccontato il caso emerso da una recente sentenza del Tar Lazio in cui Aifa si è rifiutata di mostrare i documenti sull’efficacia e sicurezza del vaccino rispondendo di non esserne in possesso.
L’avvocato Francesco Golinelli, il legale che ha curato il ricorso dinanzi al Tar Lazio, durante la puntata di Camelot (andata in onda mercoledì 29 novembre su Radio Roma dichiarò:“Aifa nel corso del giudizio ha detto di non essere in possesso dei documenti, di non averli nemmeno in copia. Mi viene da pensare che queste autorizzazioni in commercio siano state date sulla base di un sentito dire”.
Dinanzi alla dichiarazione di Aifa, la domanda sorge spontanea: se il massimo ente regolatore dei farmaci in Italia non era in possesso delle evidenze scientifiche sull’efficacia, sulla trasmissibilità e sul rapporto rischi-benefici, sulla base di che cosa ha autorizzato l’immissione in commercio dei vaccini anti covid?
AIFA mente?
Abbiamo scoperto che il caso ha toni ancor più inquietanti.
Aifa aveva dato la stessa risposta in un giudizio risalente al 2021 in cui l’associazione di operatori sanitari IDU aveva chiesto l’accesso agli atti allo scopo di vedere i documenti sull’efficacia e sicurezza del vaccino Pfizer.
Il ricorso fu curato dall’avvocato Andrea Oddo. Intervenuto alla nostra tavola rotonda di Camelot, l’avvocato ha dichiarato che in prima battuta Aifa si rifiutò di fornire questa documentazione asserendo che Idu non avesse interesse ad entrarne in possesso. Il caso finì poi sempre dinanzi al Tar Lazio, dove Aifa rispose di non essere in possesso dei documenti sull’efficacia e sicurezza.
“Ho letto la più recente sentenza e la risposta di Aifa fu la stessa data nel caso precedente da me curato”. Il punto è che secondo l’avvocato Oddo, Aifa non può non essere in possesso di questi documenti. Si tratta di “atti indispensabili per effettuare la farmaco vigilanza attiva”, ha dichiarato l’avvocato Oddo. Inoltre Aifa è in stretto collegamento telamatico con i sistemi di database dell’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali.
Il silenzio di stampa e tv
Perché Aifa dice di non avere documenti fondamentali per espletare in maniera corretta il suo delicatissimo compito di autorizzare i farmaci e di controllare le loro reazioni avverse?
L’avvocato Oddo denunciò questo scandalo alle principali testate giornalistiche, comprese trasmissioni televisive senza però ottenere alcuna risposta, eppure sarebbe stato uno scoop.
Chi vuole che non si conosca la verità su sicurezza ed efficacia dei noti farmaci a mRNA?