Clorofilla per colorare il liquido, beta-carotene per modificare il sapore: questo quello che hanno trovato i carabinieri dei Nas durante alcuni controlli nei ristoranti del centro di Roma. La Procura ha aperto una maxi-inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, per i reati di contraffazione di sostanze alimentari e ricettazione, che questa volta non colpisce solo i laboratori clandestini ma anche i titolari dei locali che comprano questa merce nella consapevolezza che si tratta di olio sofisticato. Si tratta, per investigatori e inquirenti, di un fenomeno esteso che mette in pericolo la salute dei clienti, in questo caso soprattutto turisti, che affollano i locali del cuore di Roma e non solo.
I carabinieri del Nas hanno passato al setaccio il centro storico, sono stati individuati una 50ina di ristoranti a pochi passi dal Senato e dalla Fontana di Trevi, a Testaccio e a Trastevere ma anche a Fiumicino e ai Castelli Romani. L’inchiesta degli specialisti dell’Arma è partita dal produttore clandestino che aveva la sua base in Puglia. Il Nas di Roma, seguendo la filiera, ha colpito prima il produttore e poi molti dei ristoratori suoi clienti. Altrettanti vanno ancora scoperti: l’indagine è ancora in corso.