Incendio al TMB di Malagrotta, si indaga sul dolo. Giovedì il sopralluogo della Commissione Ecomafie
Ospite in collegamento Roberto Scacchi, Presidente di “Legambiente Lazio“
Un Natale decisamente movimentato quello che hanno vissuto i Vigili del fuoco del Lazio, chiamati proprio nella giornata del 24 dicembre a spegnere un vasto incendio al TMB di Malagrotta.
I vigili del fuoco hanno lavorato una notte intera per spegnere le fiamme e atteso poi il raffreddamento dei materiali all’interno del capannone grande circa 14mila metri quadrati. Un rogo domato solo la mattina successiva che ha necessitato anche dell’utilizzo di numerosi “mezzi movimento terra” e “veicoli aeroportuali”, grazie anche al supporto della Protezione Civile comunale e regionale. A fare il punto della situazione il prefetto Lamberto Giannini, che ha ringraziato le forze dell’ordine per l’impegno profuso.
Nel frattempo però, sono partite le indagini e sono tanti i punti su cui si stanno concentrando gli inquirenti: non si esclude nessuna ipotesi, compresa quella del dolo, al vaglio le telecamere di videosorveglianza, il sistema antincendio e i turni del personale.
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Intanto il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari’ Jacopo Morrone, già il 24 dicembre scorso, aveva attivato gli uffici della Commissione per organizzare un sopralluogo all’impianto il 28 dicembre e, a seguire, indire una serie di audizioni per “valutare la situazione che si sta prospettando di rilevante gravità oltre che dal punto di vista ambientale e sanitario anche da quello della raccolta rifiuti a Roma già in pesante sofferenza”.
Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha firmato una nuova ordinanza a salvaguardia della salute pubblica: i dati rappresentati da Arpa Lazio, infatti, consentono di rimuovere il divieto delle attività sportive all’aperto e le raccomandazioni di limitare le attività ludico ricreative all’aperto e di mantenere chiuse le finestre (come era stato predisposto dal primo cittadino qualche giorno fa).
Si riduce anche l’area di rischio eventuale. Le condizioni metereologiche su Roma, nelle prime quarantotto ore dal verificarsi dell’evento – si legge nell’ordinanza – sono state connotate da una ventilazione estremamente debole, “potendo definirsi una ricaduta più ristretta degli inquinanti aerodispersi, rispetto al raggio dei 6 km prudenzialmente definito”.
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