Expo 2030, delusione per la Capitale: continuano le polemiche. Santori: “Per fortuna c’è il Vaticano o Roma avrebbe perso anche il Giubileo”
Ospite in collegamento Fabrizio Santori, Capogruppo della Lega in Campidoglio
A tre giorni dall’amaro risultato sulla candidatura della Capitale per Expo 2030 (che si è classificata terza nella votazione), non si spengono le polemiche e l’argomento continua a tenere banco tra le fila del mondo politico e istituzionale.
C’è chi dà la colpa all’amministrazione capitolina per i pochi investimenti, chi ai problemi strutturali di Roma (trasporti, infrastrutture, servizi, rifiuti), chi in fondo se lo aspettava e chi invece spinge a guardare avanti con ottimismo accentando la sconfitta con sportività.
Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Campidoglio, è categorico: “Per fortuna c’è il Vaticano, altrimenti la Capitale avrebbe perso anche il Giubileo, visti i gravissimi ritardi sulle opere da realizzare. Sono mancate la partecipazione e la condivisione dell’evento e delle sue prospettive con il tessuto sociale, economico e culturale del territorio. Lo scaricabarile avrà anche fondamento, ma la realtà è che la Capitale è impreparata ad affrontare grandi eventi internazionali e i nostri giovani hanno sempre meno prospettive”.
Insomma un’occasione importante persa, che va chiaramente a ripercuotersi su più fronti: “Abbiamo perso una chance importante già con le Olimpiadi, ora almeno ci abbiamo provato – ha continuato Santori – ma è andata male. Roma è una città con un grande potenziale ma non è ancora all’avanguardia e questo ci ha penalizzato. Poi, molto si potrebbe dire sulle nostre vicine europee che ci hanno voltato le spalle all’ultimo minuto: anche qui sarebbe necessari aprire un dibattito o comunque ricevere delle spiegazioni”,
Dunque ora, si punta tutto sul Giubileo: “Parliamo di un evento molto importante per la nostra città – ha concluso – ma porterà un flusso turistico diverso, incentrato sull’aspetto religioso. Expo 2030 ci garantiva una visibilità dal punto di vista industriale e avanguardistico. Ma siamo sicuri che con l’Anno Santo molto si possa fare”.
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